Il Pride è Femminista, il Pride è Transfemminista: il Pride è ANTIFASCISTA!

Il Pride è Femminista, il Pride è Transfemminista: il Pride è ANTIFASCISTA!

Finché la cultura dominante di una società porterà all’esistenza di categorie rese fragili e discriminate, ci sarà lotta.
Finché tutte le persone non saranno libere di esistere ed essere, nessuno sarà mai davvero libero. 

Per questo i collettivi di 3e32/CaseMatte e Fuori Genere aderiscono all’Abruzzo Pride 2021, ospitando, giovedì 24 giugno dalle 19.00, la serata “Born This Way – Aspettando l’Abruzzo Pride 2021” nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio e scendendo in piazza il 26 Giugno, per difendere con orgoglio il diritto di tutt? noi ad essere al mondo, così come siamo. 

In quanto antifascist? partecipare alla lotta lgbtqia + è naturale e necessario per essere parte di una rivoluzione culturale e politica, che permetta di arrivare alla formazione di una società inclusiva, libera ed equa, che tuteli tutt? ed interrompa il perpetrare dell’odio e della violenza, dell’oppressione e repressione di tutto ciò che è diverso, non uniforme a quella normalità imposta dall’alto, pregna di valori tradizionalisti e patriarcali, che limitano la naturale e spontanea espressione delle potenzialità umane, imprigionandole in schemi e valori morali rigidi e distruttivi.

Lo psicoanalista e rivoluzionario Wilhem Reich nel suo libro “La Rivoluzione Sessuale” (1936) afferma che “ogni specie di moralismo è negazione della vita e il compito più importante di una società libera è quello di dare a tutti i suoi membri la possibilità di soddisfare i bisogni naturali.” Ad oggi la maggior parte delle società che si dichiarano civili e democratiche, in Italia, in Europa e nel mondo, ancora stentano a dissociarsi con forza da un  sistema che di fatto rimane patriarcale, etero-cis-normativo, machista, sessista, abilista, misogino, razzista e queer-fobico.                         
Rifiutiamo e condanniamo l’ostruzionismo che da mesi le destre del nostro Paese ed ora anche lo Stato Vaticano, stanno facendo verso l’approvazione del DDL Zan, ponendo obiezioni infondate, con richieste di modifiche sostanziali e promuovendo una disinformazione dilagante sulla funzione del decreto e sui temi che tratta.
Il DDL Zan è un’estensione della già esistente Legge Mancino, volta a tutelare la popolazione da discriminazioni e manifestazioni d’odio basate sull’appartenenza etnica e religiosa. Quello che si chiede è di ampliare questa tutela verso altre categorie che vengono discriminate quotidianamente, in quanto donne, disabili, omosessuali, bisessuali, transessuali ed esponenti di altre soggettività lgbtqia +. Una legge necessaria in un Paese civile e democratico, ma che oggi è ancora bloccata in Senato, a causa dell’ottusità e del bigottismo di alcun?, che cercano di limitare la libertà di tutt? apponendo persino la motivazione della libertà di pensiero o quella della violazione di un Concordato Stato-Chiesa stipulato 37 anni fa e che a sua volta si rifà ai Patti Lateranensi firmati durante il regime fascista.
Ricordiamo che lo Stato Italiano, secondo la Costituzione, è laico e professa la libertà di culto, pertanto questa situazione di stallo è quanto di più paradossale e sintomatico dell’ipocrisia politica e morale di cui tutt? noi siamo vittime da tanto, troppo tempo.   

Uno Stato libero e democratico dovrebbe ascoltare le necessità di un popolo ed esserne rappresentante. Il popolo oggi sta dicendo che ha bisogno di essere liberato, nel corpo e nello spirito, sta dicendo che lo Stato non è al passo con le necessità di tutt?, nel momento in cui rimane ancorato a dei princìpi anacronistici che limitano e danneggiano la nostra libertà di scelta ed autodeterminazione. 

Vogliamo uno Stato che tuteli la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza e che respinga ogni tentativo di imposizione ideologica sulla vita, il corpo, i desideri e le libertà individuali, come è accaduto nel caso della strumentalizzazione messa in atto dalla circolare dell’assessora Verì che appoggia posizioni cattoliche e di estrema destra che vorrebbero limitare la legge 194, ignorando volontariamente il problema principale, ossia il mancato potenziamento dei consultori, necessario alla giusta applicazione della legge.
Abbiamo bisogno di consultori che siano punti di riferimento laici e adeguati alle esigenze di tutte le persone, non solo garantendo il diritto all’aborto, ma includendo anche servizi di informazione ed orientamento per chi intende iniziare un percorso di transizione di genere o che ha semplicemente bisogno di un supporto psicologico. 

Abbiamo bisogno di uno Stato e di una società che guidi i nostri giovani garantendo che nelle scuole sia fornita un’educazione sessuale e sentimentale al passo con la realtà che viviamo e che includa quindi argomenti riguardanti orientamento sessuale, identità ed espressione di genere e che si interfacci con realtà  di orientamento relazionale non necessariamente monogamo-tradizionali. Sottolineiamo particolarmente questa necessità, dichiarata infatti anche nel ddl Zan, perché chi si oppone alla legge ha spesso posto l’obiezione che ci sia l’intenzione di “indottrinare alla cultura gender”: tra i membri giovani della società è infatti sempre più in crescita una visione “gender fluid” della propria identità sessuale, è fondamentale pertanto non reprimere ma nutrire questa loro presa di coscienza, che potrebbe essere liberatoria e istruttiva anche per le stesse categorie dominanti, ancorate ad una visione binaria dei ruoli di genere, che limita e danneggia la libertà d’espressione e la qualità della vita di tutti gli esseri umani. L’indottrinamento lo pratica chi teme e nega la diversità, cercando di sminuire la varietà umana a mera moda ed innalzando invece la visione etero-normativa e patriarcale a verità unica e “naturale”. La natura siamo noi e rivendichiamo il nostro diritto di esistere, di avere spazio per respirare e lasciare che sia la spinta vitale e creativa della diversità a guidarci, non la distruttività di un’omologazione culturale, politica e morale che taccia di devianza chi non si adegua alla “normalità” e lo reprime con la violenza, esercitando una riduzione fascista del reale.
Il Pride, dai moti di Stonewall ad oggi, rappresenta una manifestazione antifascista e rivoluzionaria, che ha l’amore, in ogni sua forma, come colonna portante della lotta… Perciò non possiamo che essere orgoglios? di celebrare tutte le diversità durante il Pride ed ogni giorno: che le bandiere arcobaleno abbiano la meglio sull’oscurità fascista! Che ogni persona al mondo possa essere orgogliosa!

Buon Pride a tutt?,

Collettivi 3e32/Casematte e Fuori Genere