TAV, la Francia ha cambiato idea?

Il ministro del bilancio francese Cahuzac ha dichiarato che il progetto delle linee ad alta velocità che da tempo viene euforicamente sbandierato è stato proposto senza tener conto della situazione finanziaria del paese, e che sarà quindi necessario rinunciare a parte del progetto (che attualmente prevede 14 linee per un totale di 200 km e 260 miliardi di euro).

Le dichiarazioni del ministro fanno eco a quanto emerso recentemente da un rapporto della Corte dei conti, che sottolinea come le nuove linee ad alta velocità non siano finanziariamente sostenibili e che non è dimostrata né la loro redditività finanziaria, né quella socio-economica, né i vantaggi ambientali, suggerendo che sarebbe invece decisamente più produttivo modernizzare e potenziare la rete già esistente.

Nei prossimi giorni verrà convocata una commissione, composta da esperti e parlamentari, incaricata di stilare entro la fine dell’anno una lista di priorità tra i vari progetti, ma le dichiarazioni del ministro dei Trasporti hanno già lasciato intravedere quale sarà la direzione della sforbiciata al complesso di linee: quelle già in costruzione non verranno toccate, quasi sicuramente si salveranno i collegamenti tra Bordeaux e Tolosa e tra Parigi e l’aeroporto di Roissy, mentre in cima alla lista delle opere che più probabilmente verranno annullate compare proprio il progetto della Torino-Lione a causa del costo troppo elevato (12 miliardi), soprattutto a fronte del fatto che, stando ai dati relativi al traffico di merci, risulterebbe ampiamente sottoutilizzata e quindi inutile (esattamente quanto il movimento No Tav denuncia da anni tra le varie ragioni di opposizione all’opera…). Intanto nelle ultime ore il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera si affretta a ribadire che il progetto della Torino-Lione è «totalmente confermato da parte dell’Italia e in maniera piena da parte del governo francese».

Ascolta il commento di Giovanni Vighetti del Movimento No Tav (da radioblackout.org)


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