Fermiamo il mostro “ecologico” con vista sulla media valle dell’Aterno

La Edimo e la palazzina ecologica

Ci vuole veramente un bel coraggio a definire ecologica la palazzina, in fase di ultimazione, che il Gruppo Edimo sta realizzando nel nucleo industriale di Poggio Picenze.
Si tratta in realtà di un “avveniristico”- su questo concordiamo- mostro edilizio di 8.500 mq, maldestramente sminuito a palazzina che si sviluppa su 6 piani, invadendo e sovrastando una delle più belle valli del comprensorio aquilano, con un impatto paesaggistico senza precedenti sulla visuale della media valle dell’Aterno: a far da cornice la catena del Sirente Velino, il castello-recinto di Sant’Eusanio Forconese, il castello di Santo Spirito e il borgo di Fossa.
In realtà, un edificio realizzato in area industriale, per essere definito ecologico, oltre alla classe energetica “A” dovrebbe avere altri requisiti tra cui essere:
– adeguatamente localizzato in termini plano volumetrici rispetto al paesaggio, – fornito di impianto di smaltimento di rifiuti solidi e liquidi (acque nere), consumo e recupero di acqua piovana e non incidere sulla mobilità conseguente.

In seconda battuta, è inevitabile chiedersi chi abbia consentito tutto questo oltre all’amministrazione comunale di Poggio Picenze, considerato che lo smisurato ampliamento che il Gruppo Edimo ha realizzato nel corso degli ultimi anni trova origine da un accordo di programma siglato nel dicembre 2008 dall’allora Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, dai sindaci dei Comuni di Barisciano, Fossa, Poggio Picenze, San Demetrio né Vestini, e dalle società EDIMO Metallo SpA e la DLG srl.
La riflessione che sorge inevitabile e spontanea è come, amministratori di Comuni ricadenti in area parco, consiglieri provinciali del comprensorio, ex assessori regionali ai Beni Ambientali, all’Urbanistica e Parchi, che negli ultimi mesi ci hanno anche dispensato pillole di saggezza sui concetti di sviluppo sostenibile e tutela ambientale, abbiano potuto avallare tutto questo.
Un grande urbanista aquilano, molto amato anche dalla sinistra aquilana, scomparso dopo il terremoto, sosteneva con i suoi allievi che un bravo urbanista, prima di intervenire e modificare le città dovrebbe innanzitutto camminarle e camminarle per capirle e non commettere errori: ai nostri politici e amministratori consigliamo lo stesso, di farsi un bel giro in macchina o una bella camminata prima di siglare accordi che, come nel caso specifico, modificano enormemente l’area di riferimento, considerato che l’investimento complessivo dell’accordo di programma ammonta a quasi 10 milioni di euro.

Nel frattempo il signor Taddei, forse consapevole dell’impatto visivo che l’area industriale ha nel suo complesso con una espansione di diversi chilometri quadrati tra il bivio per Fossa, la Strada statale 261 per San Demetrio nè Vestini e il fiume Aterno, ci allieta con un murales (trompe d’oil) di montagne e pini mediterranei, un ulteriore colpo di genio per distrarre l’allibito osservatore che dinanzi a tale pregio artistico non sa se inorridire per la “palazzina” o per la “pittata naif”.
E sempre in barba ai basilari principi dell’ecologismo, la Edimo ha realizzato nella stessa area una pista per l’atterraggio di ultraleggeri, un altro abuso in merito al quale sarà doverosa la verifica delle necessarie autorizzazioni e permessi delle amministrazioni comunali coinvolte per competenza.
Siamo convinti che il nostro territorio possa, invece, riconvertire il suo tessuto economico e sociale a partire dalla eco-sostenibilità, ma per farlo non basta passare pennellate di verde sopra mostruosità ecologiche ed urbanistiche: occorre una pianificazione trasparente e partecipata, che non può assolutamente prescindere dalla tutela e dalla valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale esistente.
Per questo invitiamo tutte le associazioni e i soggetti politici che condividono davvero questo principio a sottoscrivere un appello per mettere freno allo scempio ed al consumo indiscriminato del nostro territorio.

dal sito on-line primadanoi: 

 

2 commenti

  1. Mi meraviglia che ve ne siete accorti solo ora!….ma forse solo ora avete trovato la forza di reagire,prima rimasti basiti come me….. avevo l’abitudine di andare a ritembrarmi lo spirito nonché il corpo al lago di Sinizzo (S.Demetrio)…e quando ritornavo a l’aquila, al tramonto, con le luci basse che ogni volta dipingevano in maniera unica e meravigliosa quella vallata e la sua cornice di monti,attraversarla rendeva meno duro il rientro in città, al suo affanno per la sopravvivenza….vi lascio immaginare perciò il dolore, perché di questo si tratta, quando, dopo essere stata assente da quei luoghi, una sola estate e l’inverno seguente, a causa del terremoto e del conseguente esilio al mare,per me,con un piede rotto, una vera deportazione, mi sono trovata davanti il MOSTRO!…………………QUESTO è solo L’esternazione di un sentimento,che vuole essere PARAPETTO della MONTAGNA d’amore per la NATURA e ARGINE al fiume dell’ARROGANTE EGO della civiltà del progresso……da ESTERINA CARNICELLI,architetto,laureata in FIRENZE con una tesi in PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ALTERNATIVA

  2. in realtà accorgerci ce ne siamo accorti da parecchio tant’è che sono mesi che seguiamo questo abuso (perchè tale è a mio avviso)e ne abbiamo più volte denunciato la realizzazione come in occasione dell’iniziativa di “stop al consumo di territorio” dello scorso anno: questa è la naturale risposta ad un una provocazione lanciata dalla stessa Edimo con un articolo uscito sulla stampa in cui si osannava la palazzina in quanto ecologica; noi in realtà, è un pò che abbiamo denunciato, nel silenzio e nella complicità generale, sopratutto dei residenti il comprensorio che non sembrerebbero assolutamente mossi nè commossi da “moto di vibrante indignazione e protesta”

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