Il 6 aprile 2010…

Un anno fa, il 31 marzo 2009, si riuniva la Commissione grandi rischi, presente il gotha della Protezione Civile. Trenta minuti per tranquillizare la popolazione. Nessun pericolo, nessuna misura di prevenzione e sicurezza da adottare. Sei giorni dopo solo dodici vigili del fuoco in servizio. Nessun piano di emergenza previsto.

Il 6 aprile ricorre il primo anniversario del tragico sisma che ha travolto la nostra Terra e il nostro futuro.

Sono previste iniziative civili e religiose in ricordo dei nostri cari, per chiedere verità e giustizia, per far luce su chi doveva prevenire una tragedia annunciata da dettagliati rapporti sulla scarsa sicurezza degli edifici e da quattro mesi di intenso sciame sismico.
Per la città questo è il dodicesimo anniversario: infatti in questo anno ogni 6 del mese ci siamo riuniti solitari con le nostre fiaccole, stretti intorno al dolore dei parenti delle vittime.

Siamo certi che tutte le autorità politiche nazionali abbiano la sensibilità per comprendere che le iniziative in programma saranno un momento intimo di raccoglimento e ricongiungimento della nostra comunità dispersa.
La vostra presenza da molti verrebbe considerata inopportuna, l’ennesima passerella mediatica sulla nostra tragedia.
Fateci vivere quei momenti in silenzio, non costringeteci ad urlare. Lo faremmo a malincuore, con la voce in gola spezzata dal dolore.
Invitiamo altresì tutti i cittadini della penisola che quella notte non ridevano, a cominciare dai Vigili del Fuoco e dai volontari della Protezione Civile, a partecipare alle iniziative previste.
Un modo semplice per ricordare chi non c’è più, per ribadire che la ricostruzione della nostra città è a salvaguardia di un patrimonio irrununciabile per tutto il Paese.

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