Intervista a Zohar Chamberlain Regev | Women’s Boat to Gaza Zaytouna-Oliva | Freedom Flotilla

Zohar Chamberlain Regev è una cittadina israeliana (nata e cresciuta nel Kibbutz Kfar Hahoresh, vicino a Nazareth) che ha vissuto in Spagna negli ultimi 14 anni, e ha partecipato dal 2012 al coordinamento di Rumbo a Gaza, la componente spagnola della Freedom Flotilla. Zohar è proprietaria della Women’s Boat to Gaza Zaytouna-Oliva, sequestrata nel 2016 e tuttora oggetto di procedimenti giudiziari in Israele. Attualmente, collabora da volontaria, con il Palestinian Museum of Natural History.

Come essere umano prima di tutto, ma anche come israeliana di origine ebraica, sono sconvolta da ciò che viene fatto da Israele in Palestina in generale e a Gaza in particolare. Ci è sempre stato detto “come potrebbe il mondo tacere durante l’Olocausto”, ora sappiamo come … dobbiamo stare al fianco delle nostre sorelle e fratelli palestinesi a Gaza per salvare la nostra stessa umanità.
In quanto amputata, posso solo iniziare a immaginare com’è per le persone a Gaza che hanno perso gli arti nei brutali attacchi e sono ancora in attesa di essere munite di protesi, come una delle tante conseguenze del blocco israeliano illegale. “

INTERVISTA

1) La settimana scorsa è fallito il tentativo del premier uscente Benjamin Netanyahu, alla guida del governo per 15 anni, di dar vita a un esecutivo di coalizione di destra con il partito Yamina di Naftali Bennet. L’incarico di trovare la maggioranza è stato affidato a Yair Lapid, dei centristi di Yesh Atid. Dopo quattro elezioni in due anni che non hanno sciolto nodi e consolidato maggioranze oggi c’è una competizione interna tra i partiti della destra per dimostrare chi è il più forte. In questo scenario Netanyahu, ha dato il via libera a un corteo per celebrare la Giornata di Gerusalemme, o l’ordine di far entrare la polizia nella Spianata di Al-Aqsa o di mobilitare 5mila soldati per rafforzare il fronte sud al confine con Gaza. Pertanto per la ragione suesposte, quanto l’instabilità politica di Istraele sta incidendo sull’escalation di violenza perpetrata nei confronti del popolo palestinese?

L’escalation ha tutto a che fare con l’instabilità politica interna in Israele. Netanyahu in qualità di capo di stato in assenza di un governo eletto sta aumentando la repressione al fine di ottenere una risposta che giustifichi la guerra totale. Funziona per i suoi interessi personali (restare al potere, evitare la prigione e la formazione di una coalizione alternativa che possa includere o ottenere sostegno dai partiti più vicini ai palestinesi), contro quelli di tutte le persone che vivono qui.

2) Sono 15 anni che non si elegge un nuovo Parlamento palestinese così come un nuovo presidente dell’Autorità palestinese, tuttavia il presidente dell’Anp Abu Mazen in questi giorni ha deciso di  rinviare le elezioni palestinesi in Cisgiordania e a Gaza, poiché secondo la motivazione ufficiale Istraele non avrebbe ammesso a partecipare al voto i palestinesi di Gerusalemme est, tuttavia molti pensano che la ragione sia che i sondaggi danno in grossa difficoltà Fatah e in forte ascesa Hamas, Quanto questa decisione sta influendo sui disordini in corso?

Anche Mahmoud Abbas ha paura di perdere il suo potere. La decisione di rinviare le elezioni parlamentari sta probabilmente contribuendo alla frustrazione soprattutto dai giovani palestinesi. Credo che almeno alcune voci a Gerusalemme Est abbiano espresso rammarico per la decisione, poiché avrebbero preferito che le elezioni si svolgessero anche se non avessero potuto partecipare.

3) Biden  non ha messo in discussione la decisone di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele né ha preso posizione  sulla sovranità di istraele sul Golan siriano occupato così come più in generale sulla violazione del diritto internazionale degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, tuttavia ha ripreso i negoziati per riportare Usa e Iran al pieno rispetto degli impegni presi a Vienna nell’ambito dell’accordo sul programma nucleare (Jcpoa) e la revoca di tutte le sanzioni statunitensi contro l’Iran. Il regime sionista guarda con preoccupazione all’ eventuale successo dei colloqui  di Vienna e al ritorno degli Stati Uniti all’ accordo, dopo la revoca di tutte le sanzioni contro l’Iran. Istraele ha cercato di minare qualsiasi possibilità di un accordo a Vienna, assassinando scienziati nucleari iraniani e sabotando gli impianti dell’ Iran, pertanto nel tentativo di ricorrere a ulteriori azioni di disturbo. un escalation di violenza sui territori occupati può rientrare  in una strategia di Istraele per far naufragare il dialogo tra Iran e Usa?

Sfortunatamente, è usuale per Israele fare queste cose. Allo stato di Israele è stata concessa l’impunità dalla comunità internazionale. Finché non sarà ritenuto responsabile per le sue violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, continuerà a perseguire la sua idea contorta di mantenere in vita il progetto coloniale dei coloni sionisti, a qualunque costo per gli esseri umani e l’ambiente.

4) Gli Accordi di Abramo, hanno portato alla normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni Paesi arabi e molti palestinesi l’hanno interpretato come un tradimento della causa palestinese e una pugnalata alle spalle. Un accentuarsi del conflitto arabo – istraeliano potrebbe eventualmente riportare la questione palestinese come precondizione obbligatoria per parlare e negoziare con Israele?

Questi accordi sono una collaborazione tra regimi oppressivi. L’unico modo per contrastarli è che le persone stesse, in tutti quei paesi rovescino questi regimi per creare un futuro degno di essere vissuto in questa regione. In un certo senso, l’anello debole degli accordi è il modo in cui Israele gioca con il fuoco, ovvero il disprezzo per la sensibilità musulmana intorno ad Haram Al Sharif. Ciò potrebbe innescare una risposta più ampia da parte delle persone in tutto il mondo musulmano.

5) Che garanzie da il Governo Istraeliano e quanti soldi devolve ai possibili coloni nelle sue campagne estere per trovare nuovi colonizzatori? Dove e come fa il reclutamento di queste persone?

Almeno una parte della popolazione israeliana che necessita di alloggi economici è l’ebraico ortodosso. Ci sono diverse città costruite nei territori palestinesi occupati per ospitare queste persone. In passato l’ignoranza degli immigrati appena arrivati, ad esempio dall’ex Unione Sovietica, veniva usata anche per offrire loro alloggio negli insediamenti. Israele investe sicuramente nel progetto di insediamento, ma per quanto ne so, ci sono molte persone disposte a trasferirsi in questi insediamenti per i vantaggi economici e non mancano candidati. Non molti israeliani considerano nemmeno questo un problema, per esempio gli insediamenti intorno a Gerusalemme non sono quasi mai considerati come tali.

6) Sai dirci dell’attività di partneriato nella compravendita di armi tra Istraele e altri Stati?

L’industria militare israeliana utilizza il fatto che le armi vengono testate sui palestinesi come prova della loro efficienza. Israele è considerato uno dei principali attori nel business globale della sorveglianza della sicurezza militare. Alcuni regimi repressivi traggono vantaggio dal fatto che Israele ignora le violazioni dei diritti umani da parte loro quando si tratta di scambi militari. Il fatto che Israele sia un partner in attività così redditizie così come nella ricerca accademica in tali questioni, al servizio degli interessi dei potenti, rafforza la sua posizione quando si tratta di plasmare il discorso o mettere a tacere le critiche.