La difesa del clima passa per la lotta contro il gasdotto Snam

Sono stati diversi i cartelli, i cori e le parole negli interventi durante la manifestazione aquilana in occasione dello sciopero globale per il clima. Il corteo, organizzato da studenti e studentesse di Friday for Future L’Aquila, ha attraversato stamane la città e visto la partecipazione di diverse centinaia di giovani.

Tra le tematiche intrecciate al cambiamento climatico, oggetto della manifestazione, non poteva non esserci la questione legata al gasdotto Snam. Con l’ambiente sempre più sfruttato, un futuro incerto e risorse naturali sempre più privatizzate, l’Abruzzo diventa emblema di quanto le logiche del profitto internazionale siano pericolose per l’ambiente, i territori e le comunità che li abitano. 

Il progetto di Snam “Rete Adriatica” vedrebbe il nostro Appennino attraversato da un mega-tubo (di 1,2 m di diametro, a fronte dei 20 cm di quelli della rete nazionale) contenente gas utile solo a chi lo vende speculando, a danno di boschi, borghi ed economie locali. 

Con il consumo del gas in picchiata da anni il progetto prevede l’attraversamento dell’Abruzzo da parte di un pericoloso gasdotto che non solo non servirà i nostri territori, ma li attraverserà di fatto, colonizzandoli, con l’unico fine di vendere il gas in Nord Europa. 

Utile solo a trame geopolitiche che si svolgono sulla pelle e sulla testa delle popolazioni, la Rete Adriatica incarna la corsa dei grandi interessi mondiali a discapito delle comunità locali. Il gasdotto di Snam, inoltre, toccherebbe tutti gli epicentri dei terremoti degli ultimi anni, saccheggiando il territorio e diventando una bomba a orologeria in caso di incidenti. 

Costeggerebbe per ben 20 km anche L’Aquila, lambendo in vari punti (da San Gregorio a Montereale) i centri abitati, oltre a sfregiare l’intera Valle Peligna con una centrale grande quasi 120 mila mq. 

Per questo, in un momento storico che ci impone un cambiamento radicale, è dovere di tutte e tutti noi opporci a chi vuole devastare il pianeta in nome dei soldi, a partire dalle nostre terre. La lotta contro il cambiamento climatico non può prescindere dall’individuazione dei problemi concreti e dalla lotta ai nemici dell’ambiente, là dove questi mostrano il loro volto più predatorio. A cominciare dalla nostra città.

Pensiamo globalmente, agiamo localmente per difendere il pianeta da chi vuole distruggerlo.

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