Capovilla del “Teatro degli orrori” a Follie d’estate con lo spettacolo “Interiezioni”

Nell’ambito del Festival “Follie d’Estate” in corso nell’Ex Ospedale Psichiatrico di Collemaggio, sabato 30 giungo alle ore 22:30, CaseMatte/3e32 è lieta di presentare “Interiezioni” spettacolo meta-teatrale in bilico fra poesia e sperimentazione musicale, da un’idea di Pierpaolo Capovilla, voce del Teatro degli Orrori e il maestro Paki Zennaro, compositore e storico collaboratore di Carolyn Carlson.

Interiezioni, secondo le parole degli stessi autori, è “rapina poetica e fuga a gambe levate dagli orrori dell’ideologia psichiatrica, la follia e il suo doppio. La stigmatizzazione sociale, l’esercizio del potere statuale sul corpo vivo dell’individuo. La follia, intesa come disperato rifiuto del soggetto a conformarsi alle circostanze storiche, sociali e culturali in cui sopravvive”.

I testi della rappresentazione sono tratti da “Succubi e Supplizi”, che Antonin Artaud scrisse nel 1946 fra un elettroshock e l’altro, nel manicomio di Rodez. Coniugando il verso doloroso e collerico, commovente e straziante di Antonin Artaud con l’irriverente e dissacrante interpretazione di Capovilla, “Interiezioni” ambisce a riscoprire l’autore sotto una luce nuova, contemporanea e sperimentale, arbitraria nella forma ma intimamente coerente con il contenuto poetico, che viene liberato dalla prigionia della pagina scritta, per librarsi nell’evocazione enunciativa, nel qui e ora, in una ricontestualizzazione che ambisce ad essere narrazione critica dell’oggi.

Pierpaolo Capovilla, già protagonista di numerosi altri progetti metateatrali, fra i quali “Eresia”, da Majakovskij, e “La Religione del mio Tempo”, di Pier Paolo Pasolini, questa volta volge lo sguardo verso i temi della follia e dell’ideologia psichiatrica, della rivolta e dell’emancipazione dall’insondabile solitudine del singolo di fronte alla forza prevaricatrice e omicidiaria della società moderna, promettendo al pubblico che vorrà assistervi emozioni, batticuori, lacrime e turbamento. Un evento nel segno della grande poesia del novecento, rivisitata nello spirito della contemporaneità.

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