Il Parco della Luna ha senso solo se resta il progetto creato dal basso che è

Decidiamo di prendere parola dopo l’annuncio fatto tramite Facebook, da parte del sindaco Massimo Cialente,  dell’accordo di cooperazione  firmato tra ASL e Comune per la realizzazione del Progetto nominato “Parco della Luna”.

Un accordo che, in virtù di un finanziamento, prevede la realizzazione di un primo stralcio di intervento esecutivo dentro Collemaggio riguardante la riqualificazione degli edifici B4 e B6 e, con “le risorse residue e/o aggiuntive” del finanziamento, dei manufatti B8 B10 B11 e B12.

Le parole del Sindaco, dal social, sono finite anche in un articolo del quotidiano Il Centro dello scorso 15 giugno.

Ci preme sottolineare però che la notizia è incompleta in quanto il sindaco Cialente, e di conseguenza anche l’articolo de Il Centro, omettono di parlare del tutto del percorso partecipativo portato avanti dal Manifesto per “Collemaggio Cittadella solidale della creatività”, firmato nel 2015 da più di venti associazioni. Dal Manifesto  è venuta fuori – in particolare con i tavoli di lavoro tra l’ottobre e il dicembre del 2016 –  la prima bozza progettuale de il “Parco della luna” che il Comune dell’Aquila ha voluto riprendere anche nel nome stesso.

Il lavoro dei tavoli nello specifico è stato fatto anche in un’ottica di pragmatica collaborazione con l’istituzione nel tentativo di presentare, entro i termini previsti dal finanziamento , un progetto più ampio ed organico rispetto alla sola riqualificazione della palazzina dove sorgerà l’Albergo in Via dei Matti N.0, il cui progetto risale a prima del sisma del 2009.

Finanziamento che grazie anche alla nostra azione di progettazione partecipata potrebbe dar vita finalmente ad un primo pezzo della riqualifica dell’ex OP.

Un obiettivo che come Comitato 3e32 ci siamo posti sin dal momento della nostra installazione nel 2009 e che abbiamo perseguito senza distrazioni tramite – tra l’altro – decine e decine di incontri pubblici sul futuro di Collemaggio, l’ultimo dei quali fatto lo scorso 25 maggio  alla presenza di tutti i candidati sindaco e sindaca.

Nell’occasione, volta a sfruttare la competizione elettorale per tenere accesi i riflettori sulla riqualificazione dell’intera area,  abbiamo anche presentato ai candidati e quindi al prossimo sindaco dell’Aquila, proprio il progetto del “Parco della Luna” il cui stesso nome viene fuori da un’idea del Comitato 3e32.

Nelle fredde parole di Cialente, riportate anche da Il Centro, invece nessun riconoscimento viene dato  al percorso partecipativo che ha portato al Progetto del Parco della Luna o al fatto che la struttura B6 sia quella di CaseMatte.

Ci auspichiamo che il prossimo sindaco recepirà e riconoscerà, più di quanto fatto da Cialente,  il percorso di partecipazione tramite il quale realizzare  tutto il progetto e che non riguardi solo gli edifici B4 e B6 (che comunque restano solo un punto di partenza per riqualificare l’intera area).

Siamo convinti e convinte che il progetto “Il Parco della Luna” riuscirà ad essere portato a termine nel migliore dei modi, e diventare così funzionale per i reali bisogni della comunità, solo se manterrà un percorso partecipato, indispensabile per un progetto creato dal basso, qual è.

Come abbiamo dimostrato infatti abbiamo idee, competenze e proposte utili che vanno anche oltre la fase progettuale e  comprendono l’utilizzo collettivo del bene comune “Parco della Luna” come forma di gestione innovativa e sostenibile dello stesso.

A tal proposito, visto che non abbiamo tempo da perdere, diamo appuntamento all’incontro del 9 luglio “L’autogestione e le città: problematiche, teorie, esperienze a confronto e prospettive” che si terrà durante il Festival della Partecipazione. Sarà l’occasione per parlare  proprio del riutilizzo collettivo degli spazi abbandonati tramite il confronto con alcune esperienze napoletane in cui gli spazi una volta occupati non sono stati assegnati ma, con la delibera n. 446/2016, riconosciuti come «spazi che per loro stessa vocazione (collocazione territoriale, storia, caratteristiche fisiche) divenuti di uso civico e collettivo, per il loro valore di beni comuni.

All’incontro è invitato anche il sindaco dell’Aquila 

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