In risposta alle accuse a CaseMatte: buoni rapporti di vicinato o persecuzione?

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Leggiamo su ilcapoluogo.it (riportiamo a fine pagina gli articoli), per la seconda volta in pochi giorni, che uno o più residenti di Via Celano, di cui il giornale non esplicita il nome/i nomi (nonostante nel primo articolo si parli di ‘lettera’ da parte di una cittadina), si dicono “stanchi” perché la musica “incessante che dalle 20 alle 3 di notte proviene da CaseMatte” non lascerebbe in pace gli abitanti della via.

Vorremmo, innanzitutto, precisare che il giornale sarebbe tenuto a verificare le “notizie” di anonimi cittadini perché, quanto riportato da Il Capoluogo, è falso e danneggia il comitato.

La serata di sabato 28 maggio è terminata, infatti, all’una di notte e non alle tre come riportato dall’anonimo/dagli anonimi cittadini.

I carabinieri si sono presentati a CaseMatte alle 22:40, chiamati, evidentemente, almeno venti minuti prima.

Dunque, la verità è che chi ha chiamato il 112 per lamentarsi dell’alto volume lo ha fatto alle 22 circa di sabato, ora e giorno in cui fare un’iniziativa all’aperto con della musica non dovrebbe comportare particolare problemi.

CaseMatte, oltre tutto, stava ospitando una serata in cui i protagonisti erano i richiedenti asilo accolti nell’aquilano; centinaia di giovani a cui è stata data la possibilità di cucinare, fare musica e ballare, ma soprattutto di integrarsi con la comunità in cui vivono. Qualcosa che, siamo convinti, in Prefettura non dispiaccia.

In più, già nel primo articolo del 18 maggio scorso, la non meglio precisata “donna” di Via Celano scrive al giornale dichiarando “adesso basta con la musica fino a tarda notte”. Per poi aggiungere “L’ultimo episodio si è verificato lo scorso venerdì”.

Ebbene, quel venerdì è stata la PRIMA iniziativa, dopo i mesi invernali, organizzata all’aperto dal Comitato 3e32/CaseMatte.

Tali eventi all’aperto, inoltre, organizzati generalmente nei mesi tra maggio e settembre, sono mediamente in numero inferiore alla decina.

Più che di disturbo della quiete e del sonno ci sembra, insomma, si tratti della volontà da parte di qualcuno/a di voler gettare fango su una realtà cittadina legittima e consolidata; un luogo di aggregazione alternativa che evidentemente a qualcuno/a non piace.

Dal nostro canto, siamo chiaramente disponibili a confrontarci con chiunque sia in buona fede e, ovviamente, con i residenti di Via Celano (i quali però, al contrario e fino ad ora, si sono guardati bene dal cercare una qualsiasi forma di dialogo) per venirci incontro e risolvere insieme eventuali problemi di vicinato.

Riteniamo che questo sarebbe un atteggiamento più umano ed intelligente rispetto al chiamare la forza pubblica alle 10 di sera.

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