STRUGGLE CALLING: Assemblea Abruzzo Connection + Rap e Hip Hop Festival

Struggle-CallingSabato 14 novembre si terrà a CaseMatte l’evento Struggle Calling: la lotta chiama – la scena risponde, il cui ricavato sarà devoluto a Davide Rosci, giovane attivista teramano tuttora in prigione per i fatti del 15 ottobre 2011.

Si inizierà dal pomeriggio alle 18 con l’assemblea Abruzzo Connection, in cui  i movimenti protagonisti dei conflitti che attraversano l’Abruzzo, dopo la giornata di lotta congiunta dello scorso agosto di fronte alla visita ‘toccata e fuga’ di Renzi a L’Aquilasi ritroveranno di nuovo per tornare a parlarsi, vivere un’altra giornata insieme e connettere le lotte.

Si continuerà poi con un aperitivo cena e dalle 21 inizierà la musica con la presentazione del nuovo disco #SaremoTutto del Signor K, del nuovo ep Dolce Nepente di Coll’Asso e l’esibizione di KappaEsse, PandaMan, AQ BeatBox.

La serata si concluderà con una dancehall a cura di Dabadub Sound System.

 

Il testo completo di convocazione dell’assemblea

ASSEMBLEA “ABRUZZO CONNECTION”: LE LOTTE IN CONNESSIONE

Lo scorso 25 agosto abbiamo dato prova dell’esistenza di una forza sociale in Abruzzo che ha saputo ritrovarsi e mettere in pratica un’efficace giornata di lotta di fronte alla visita ‘toccata e fuga’ di Renzi a L’Aquila.

Le diverse realtà attive in Abruzzo quel giorno si sono sollevate unite contro il Primo Ministro, perché stufe dei ricatti, delle ingiustizie e delle devastazioni ambientali, coscienti della dirompenza che le singole lotte territoriali acquistano quando si combatte uniti.

Abbiamo pensato fosse utile allora ritrovarci di nuovo, ancora a L’Aquila, a CaseMatte, all’interno di una giornata che si concluderà a suon di rap militante con benefit per Davide Rosci, giovane attivista teramano tuttora in prigione per i fatti del 15 ottobre 2011: in carcere a causa di una legge assurda di uno Stato che, senza prove, e con fare liberticida, reprime chi alza la testa. Quello stesso Stato che si autoassolve, come nel caso della Commissione Grandi rischi a L’Aquila, che vedrà il prossimo 19 novembre a Roma il terzo grado di giudizio dopo l’ingiusta sentenza d’appello dello scorso anno.

Una nuova giornata, dunque, per parlare, discutere e confrontarsi su strategie utili a connettere le lotte in corso sui territori della nostra regione e non solo: dai No Ombrina ai No Snam, dal 3e32 ai vari movimenti spontanei sollevatisi contro i soprusi e le ingiustizie sociali.

Tutti movimenti in-sorti di fronte alle scelte autoritarie di uno Stato che tramite i governi non si fa scrupoli a passare sopra le teste, i corpi e l’incolumità dei suoi cittadini, per difendere determinati interessi economici.

Ci vedremo a L’Aquila dove per la prima volta, nel 2009, è stato sperimentato un modello autoritario, innalzato ormai a sistema esteso a tutto il territorio nazionale, nell’epoca di Renzi e del Partito della nazione. Un sistema fatto di commissari e di ricatti, come quelli contenuti nello “Sblocca Italia“, che avvierebbe la petrolizzazione ed il deturpamento della costa abruzzese, o come quello del Jobs Act, che produce finta stabilità e anzi più precarietà per una intera generazione di disoccupati e precari che vive nelle nostre città e comunità.

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