Complici e solidali con l’Asilo Occupato

Da oltre tre anni abbiamo riaperto e dato vita ad uno spazio abbandonato colpevolmente dal Comune dell’Aquila all’indomani del terremoto.

Così, contando su energie volontarie, un edificio chiuso è diventato uno dei pochi centri della ricostruzione sociale di questa città, offrendo in maniera autogestita cultura, sport, laboratori e soprattutto libera aggregazione in pieno centro storico.

In tal senso, l’Asilo Occupato offre una risposta concreta a bisogni nei confronti dei quali finora l’amministrazione è stata solo capace di fare promesse poi non rispettate. Varie attività che nascono al suo interno si riversano anche sul territorio attraverso le numerose associazioni che vivono lo spazio.

Ogni martedì, dalle 19, si riunisce una partecipatissima assemblea in cui, in modo orizzontale, si propongono nuove attività da parte di chi ha sempre creduto nel valore di uno spazio come questo, e di chi vi si sta avvicinando soltanto ora.

Alle sigle vuote che criticano in maniera sterile l’esperienza dell’Asilo, chiediamo: voi cosa avete fatto per la città?

In questo momento così difficile per il territorio aquilano attaccare l’Asilo è solo sciacallaggio politico e tentativo di distogliere l’attenzione dai veri problemi.
Ci sono famiglie che, in questi giorni, vengono sfollate per una seconda volta a causa di frodi nella costruzione del Progetto CASE, e qualcuno vuole prendersela con chi dà vita ad uno spazio sociale libero?

Gli aquilani sanno benissimo chi sono i veri responsabili della situazione in cui versa il loro territorio.

La ricostruzione è lenta, la città vive un disagio economico e sociale senza precedenti, e il problema sta in chi – in modo autorganizzato e autofinanziato – sta faticosamente cercando di fare qualcosa?

Come sempre, le nostre attività continuano.
Invitiamo tutti alla festa in solidarietà dell’Asilo Occupato giovedì 16 e alle tre giornate di inaugurazione delle attività di quest’anno del 23, 24 e 25 ottobre.

Asilo Occupato


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