Collemaggio vergogna della città

Foto news-town.it
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A quasi cinque anni e mezzo dal sisma continuiamo a notare con sdegno e rabbia che il processo di ricostruzione della città procede senza un’idea precisa, coerente, complessiva.

Eppure l’Europa ci aveva inserito tra le città in cui sperimentare il modello di “smart city“, città intelligente e virtuosa dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Una città, insomma, che potesse favorire al meglio le relazioni tra gli abitanti e allo stesso tempo ne invogliasse l’abitabilità. Invece il modello di sviluppo che finora è stato seguito è quello solito, vecchio e poco intelligente, basato sulle grandi opere inutili come l’aeroporto e le “tangenziali”, sulle colate di cemento che hanno riempito il territorio circostante di migliaia di appartamenti degni di un’area metropolitana, su un’economia troppo schiacciata sul commercio al dettaglio.

Noi vogliamo continuare a vivere in questa città, per questo rivendichiamo il diritto di partecipare attivamente con idee e progetti ad un altro modello di ricostruzione del territorio che possa dare un futuro migliore ai suoi abitanti.

E’ per questo che sentiamo forte l’esigenza di ripartire dall’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, che viviamo tutti i giorni dall’ottobre 2009 nello spazio sociale di CaseMatte e di cui denunciamo da tempo lo stato di pressoché totale abbandono e degrado. Un’area importante e strategica, che deve tornare ad essere fruibile dalla cittadinanza e dagli studenti attraverso un progetto di recupero socio-culturale, che peraltro la stessa amministrazione comunale nel 2012 aveva promesso di attuare, senza dare finora seguito ai proclami.

Il reportage fotografico diffuso nella giornata di ieri da un quotidiano locale mette pubblicamente in luce, in maniera inconfutabile, lo stato di vergognosa incuria in cui versa l’intera area. La ASL, con il suo manager Giancarlo Silveri, continua a mostrare disinteresse assoluto nel recupero di essa e dei suoi tanti beni immobili, procedendo anzi alla delocalizzazione sistematica dei già ridottissimi ambulatori e presidi sanitari presenti. 

Nel contempo, come ormai noto, la Asl ha presentato diverse denunce nei confronti dello spazio di CaseMatte – l’unico angolo dell’intera area riqualificato, colorato, vivo e attivo – che hanno portato al procedimento penale tuttora in corso a carico di dodici persone ed in cui lo stesso Silveri ha incredibilmente chiesto 50.000 € di provvisionale per “danno d’immagine”. Il vero danno, di immagine e non solo, è generato proprio dalla Asl. Anche e proprio per non renderci complici di un simile, intollerabile abbandono noi rimaniamo lì, continuando a far vivere quel luogo attraverso le innumerevoli iniziative che da anni organizziamo.

Il nostro determinato obiettivo è che l’area resti pubblica, che punti sulla cultura, sul sociale, sull’ambiente e sulla salute di comunità e che diventi, quindi, uno di quei beni comuni di cui questo territorio ha urgente bisogno, dopo tante spoliazioni a vantaggio del profitto privato. Siamo stufi di attendere che le istituzioni locali prendano una decisione, o la deleghino ad università senza il minimo coinvolgimento della popolazione. 

Per questo abbiamo deciso di convocare una grande assemblea pubblica con il Comune, la ASL, la Regione e l’Università per il giorno 12 settembre alle h 18:00 presso lo spazio sociale di CaseMatte, nell’ambito del Re_Acto festival, che il 13 e 14 settembre riempirà di arte e creatività gli spazi muti ed abbandonati del parco (per maggiori info).

E’ fondamentale che dalle parole si passi ai fatti concreti: serve subito un cronoprogramma ed un progetto di ricostruzione e rigenerazione dell’intera area, che punti a trasformare Collemaggio nel cuore della vita sociale e culturale della nostra città.

 

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