I cittadini condannati, gli affari della ricostruzione archiviati

regioneStamattina nelle aule di tribunale di Bazzano si è consumata un’ingiustizia vergognosa.

Quattro persone sono state condannate a 6 mesi di carcere più ammenda, con l’accusa di “invasione” della regione del dicembre 2010 e di danneggiamento.

Ricordiamo tutti quel giorno, quando esasperati di fronte all’ennesima presa in giro del Governo sulla restituzione dei tributi, in centinaia ed insieme ai rappresentanti delle categorie e delle istituzioni locali, decidemmo di occupare le stanze della regione e dell’allora commissario Chiodi, per chiedere equità di trattamento fiscale. Grazie a quella protesta infatti, il Governo, all’ultimo minuto, approvò un emendamento sulla riduzione e rateizzazione delle tasse da restituire, un risultato strappato grazie alla presenza ed alla determinazione di tutti.

Invece oggi, nell’incredulità generale, il giudice onorario Caporale ha condannato 4 persone, nonostante perfino il Pubblico Ministero avesse chiesto l’assoluzione per l’occupazione e nonostante diversi rappresentanti della Regione stessa avessero testimoniato il fatto che non ci sia stato nessun reale danneggiamento.

Questa condanna è ancora più grave se si considera che è stato invece archiviato il procedimento relativo alle intercettazioni pubblicate nei giorni scorsi da un quotidiano online dell’ex assessore Ermanno Lisi, in cui ci si rallegra per gli affari del terremoto, mentre poi condanna e criminalizza il movimento che in questi anni si è battuto per la giustizia e la trasparenza della ricostruzione.

Siamo convinti che il giudizio di appello ribalterà questo verdetto ridicolo, ai danni di cittadini scelti arbitrariamente dalla questura, senza alcuna identificazione, ma solo perché ritenute “persone note”, e cioè perchè attive nelle assemblee e nelle riunioni.

A questo punto condannateci tutti, ma sappiate che noi continueremo comunque a batterci contro ogni ingiustizia e speculazione, e per una ricostruzione certa e trasparente.

Lascia un commento