Collemaggio bene della comunità: la città decida sul suo futuro

marco cavallo centroGiovedì 21 novembre, in occasione dell’arrivo Marco Cavallo – il cavallo blu di carta pesta che quarant’anni fa liberò le persone con disturbi psichici dai manicomi grazie a Basaglia e il suo gruppo – abbiamo ospitato nella struttura autogestita di CaseMatte, l’interessantissimo incontro per dire stop agli Ospedali Psichiatici Giudiziari (Opg) e parlare del futuro dell’area di Collemaggio a L’Aquila.

La manifestazione, riuscita perfettamente, ha visto una partecipazione molto alta da parte della cittadinanza. Presenti all’incontro anche molte figure del mondo delle istituzioni cittadine e della sanità. Per il Comune dell’Aquila l’assessora alla cultura Betty Leone e l’assessora al sociale Emanuela Di Giovambattista. Per la Regione il consigliere di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Presente anche l’ex senatore Alfonso Mascitelli, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale. Per quanto riguarda il mondo sanitario era presente Massimo Casacchia, direttore del Servizio psichiatrico universitario di L’Aquila presso l’ospedale San Salvatore, il già direttore della Asl Umberto Giammaria, il presidente dell’associazione 180 amici e già direttore del centro diurno Sandro Sirolli, il dott. Giorgio Mancini – che nel 1996 chiuse il manicomio di ColleMaggio – e il padre morale di Marco Cavallo Peppe Dell’Acqua, direttore del manicomio di Trieste nei giorni della chiusura. Presenti anche per la Cgil il segretario provinciale Umberto Trasatti e Stefano Cecconi, responsabile Salute della Cgil Nazionale e componente del comitato Stop Opg. Tutti danni d’immagine per l’azienda pubblica dell’Asl 1, che dopo aver denunciato CaseMatte, in tribunale chiede – per danni d’immagine, appunto – una provvisionale di 50mila euro.

marco-cavallo-assembleaDurante l’incontro l’assessora con delega alla trasparenza, Betty Leone, ha preso l’impegno di convocare un incontro con la città sull’area strategica di ColleMaggio per l’inizio del prossimo anno (gennaio o febbraio) sulla scia di quello avvenuto qualche giorno fa per Porta Barete (video in basso). Riteniamo importante la promessa fatta dall’assessora al fine di poter parlare finalmente in maniera pubblica, partecipata e trasparente di un’area di ben 19 ettari alle porte del centro storico, importantissima per la città, e su cui la cittadinanza deve essere chiamata a scegliere. Da più di quattro anni che sosteniamo coerentemente e concretamente che l’area debba rimanere pubblica e destinata al sociale, la cultura, il benessere di comunità.

Il presidio di CaseMatte ad oggi ha evitato la chiusura dei cancelli ed ha permesso che l’area fosse attraversata quotidianamente da centinaia di persone, richiamate anche e soprattutto dalle attività di CaseMatte. Siamo certi, purtroppo, che l’Azienda sanitaria che finora ha lasciato Collemaggio in stato di semi-abbandono, avrebbe preferito vederla finita nel dimenticatoio per compiere meglio e più velocemente i suoi interessi di vendita. Ricordiamo come il manager della Asl Giancarlo Silveri abbia, tra l’altro, già dirottato 47milioni di euro di premio assicurativo del terremoto sulle strutture della Asl dell’Aquila nel bilancio regionale, per ripianare il deficit aziendale.

Consideriamo la cifra utilizzata, indebitamente sottratta alle strutture della sanità pubblica cittadina dal dirigente, il prezzo già pagato dal Comune per il riscatto dell’area.Vogliamo che i lavori di ristrutturazione delle palazzine danneggiate dal terremoto inizino al più presto, come qualsiasi altro cantiere nell’ambito della ricostruzione post sisma. Chiediamo inoltre che fino abbiano fatto i 700mila euro destinati nel 2006 (con delibera 424 del 23 giungo poi modificata con la n.21 del gennaio 2007) al progetto, mai revocato, “Ambiente, arte, salute”. Un progetto di ambito sociale, che intanto noi abbiamo iniziato a realizzare a nostre spese, vista l’inadempienza delle istituzioni preposte.

L’intervento di Betty Leone (Assessora alla Cultura)

Di seguito un breve dossier, realizzato da 3e32 nel 2010, su Collemaggio e sul suo iter amministrativo (anni 2005-2009) 

La direzione generale Asl con la delibera 128 del 25 Febbraio 2005 approva un primo progetto per un modello innovativo di “comunicazione” tramite percorsi artistici idonei all’educazione e agli stili di vita più salutari.
Con la delibera della giunta regionale 471/p del 3 Maggio 2006 si procede alla ripartizione della somma di euro 45 milioni e 822.962 euro tra le aziende Asl abruzzesi. Alla Asl di L’Aquila veniva assegnata la somma di 4 milioni e 351.686 euro per investimenti sulle strutture sanitarie.
Il 28 Marzo del 2006 c’è un atto di impegno tra l’assessore alla sanità, la FIRA S.p.a. (Finanziaria regione Abruzzo) e le direzioni generali delle aziende della regione Abruzzo con la quale si conviene di procedere al finanziamento previa presentazione di programmi di investimento.
Con una nota del 29 Maggio 2006 la direzione sanità (ossia il servizio investimenti sanitari e tecnologici ufficio direzione fondi) invita la Asl di L’Aquila a presentare il programma relativo alle spese di investimento.
L’ufficio tecnico della Asl di L’Aquila predispone il programma relativo agli interventi di:
– presidio ospedaliero di Coppito per euro 751.686
– presidio ospedaliero di Collemaggio 3 milioni e 600 mila euro
Con la delibera n. 424 del 23 Giugno 2006 la direzione generale stabilisce che i soldi per l’area di ColleMaggio verranno spesi per il progetto Ambiente arte e salute e più precisamente tre milioni per adeguamento e manutenzioni edifici e 350 mila euro per adeguamento percorsi stradali e pedonali. L’allora direttore generale della Asl Marzetti, annuncia il tutto in pompa magna in una conferenza stampa proprio nei locali di ColleMaggio. E’ il suo primo atto come direttore.
Eppure il 13 dicembre del 2006 con la delibera 848 la direzione della sanità della regione Abruzzo comunicava che alcune somme pari a 2milioni 781mila 736,94 euro, da riferirsi alla delibera n 471/p del 2006, erano state utilizzate già nel 2005 per manutenzione fabbricati ed apparecchiature.
La stessa delibera 848 modifica l’intervento su ColleMaggio riducendolo alla somma di 570.363,65 euro.

Il 16 Gennaio 2007 la Asl dell’Aquila con delibera n.21 ridetermina definitivamente l’importo di ColleMaggio a euro 776.184,06.

Il 13 Marzo 2007 la deliberazione del direttore generale n.182 chiamata “ricognizione patrimonio immobiliare disponibile ai sensi art.5l.r47/2006” alienabile (ovvero vendibile) dell’Asl dell’Aquila tra cui figura il complesso ex OP Santa Maria di ColleMaggio per porzioni non definite e comunque con il vincolo che gli introiti derivanti debbano essere riutilizzati per attività relative alla salute mentale (724/94, 682/96 e 449/97, leggi nazionali) e per introiti non preventivati.

Nel 2007 in campagna elettorale l’attuale sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, a seguito della mobilitazione dei cittadini aquilani che raccolgono 4 mila firme contro la vendita del complesso di Collemaggio, propone la riqualificazione dell’ex o.p.; si schierano anche numerosi intellettuali aquilani.

Il futuro sindaco inseriva l’area di Collemaggio tra le 5 aree strategiche e prioritarie per lo sviluppo della città (tra cui anche Piazza D’Armi).
Nel dicembre del 2009, dopo il rimpasto di giunta, nel rinnovare il mandato di maggioranza con i suoi cittadini, nel paragrafo “gestione della ricostruzione – piano regolatore generale” parlando della necessità del recupero di alcuni quartieri o di aree decisive o strategiche nomina l’area di ColleMaggio” aggiungendo un arrendevole “ormai posta in vendita dalla regione”.
Oggi si ripetono incessanti voci di una imminente vendita dell’intero complesso. La storia degli ultimi anni denuncia come, nonostante le pressioni della cittadinanza e ottimi progetti presentati di cui alcuni anche finanziati, molti soldi pubblici siano scomparsi senza che su questo complesso sia stato avviato un serio progetto di riqualificazione.
Nel settembre del 2009 si è dato vita ad un esperienza che ha animato parte del parco. Casematte è un luogo aperto per la partecipazione e la ricostruzione anche sociale della nostra città. Questa realtà oggi riceve minacce e intimidazioni per togliere ogni vita a questo luogo e svenderlo.
Oggi, dopo un terremoto che ha spazzato via oltre le case anche i luoghi pubblici, di aggregazione, di discussione e di incontro, cosa vogliamo fare dell’area di Collemaggio?
Possiamo permetterci di lasciare all’incuria e a probabili speculazioni un’area strategica e pubblica come quella dell’ex o.p. di Collemaggio? Noi non lo permetteremo.

 

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