Quali assicurazioni per l’ospedale di L’Aquila?

La video inchiesta sull’ospedale di L’Aquila a due anni dal sisma.

  

Quali assicurazioni sull’ospedale dell’Aquila?

A più di due anni dal sisma l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, già al centro di un’inchiesta per i crolli che lo hanno interessato, è solo parzialmente agibile. Eppure grazie all’ex direttore della Asl dell’Aquila Roberto Marzetti, l’ospedale era una delle pochissime strutture pubbliche nel capoluogo abruzzese assicurate contro i terremoti. Il che, dopo i crolli, lasciava spazio ad un certo ottimismo.

Ma partiamo da lontano. Attraverso i meccanismi dello spoil sistem Roberto Marzetti, alla fine del 2009, viene rimosso dalla giunta Chiodi. Giancarlo Silveri, 67 anni, ex democristiano, già assessore al bilancio del Comune di L’Aquila nel 2007 durante l’ultimo mandato del sindaco di centro-destra Biagio Tempesta, viene nominato commissario per la discussa unificazione delle due Asl provinciali (L’Aquila e Avezzano-Sulmona). Subito dopo, nel dicembre 2009, diventa Direttore Generale della nuova Asl unificata.

Silveri sceglie di non impegnare i 47 milioni di euro provenienti dal rimborso assicurativo nella ricostruzione dell’ospedale. Cifra che finisce per ripianare il debito contratto dalla Asl a causa della mobilità passiva provocata dal sisma e dal cosiddetto codice “T09”, stabilito per esentare i terremotati dal pagamento del ticket all’indomani del terremoto. Il 9 aprile 2009, infatti, viene promulgata dal commissario ad acta per il rientro del debito sanitario regionale abruzzese Gino Redigolo la Deliberazione n. 23/09, che permette ai terremotati abruzzesi di non pagare a tempo determinato il ticket sanitario. In questa delibera regionale non si accenna alla copertura finanziaria, necessaria per il rientro ordinario dall’eccezionalità dell’utilizzo diffuso all’interno del Cratere del codice “T09”. Di fatto, come affermerà Silveri durante una recente assemblea cittadina, la “copertura finanziaria” è stata l’assicurazione per i beni immobili della Asl. L’esenzione dal pagamento del ticket, concessa ai terremotati all’indomani del 6 Aprile 2009, è stata dunque pagata con il premio assicurativo.

Silveri sostiene invece che i finanziamenti necessari alla ricostruzione delle parti danneggiate del San Salvatore proverranno dall’articolo 20 della legge 77/1988, la quale prevede finanziamenti annuali da parte del Governo Centrale alla Conferenza delle Regioni al fine di migliorare l’edilizia e le tecnologie sanitarie. Tale legge stanzia finanziamenti alle Regioni in base alle esigenze e alle condizioni di ogni singolo presidio ospedaliero.

Dopo il sisma, in virtù di una rimodulazione della legge (stabilita nel decreto Abruzzo), vengono destinati 35 milioni di euro all’Ospedale dell’Aquila. Il finanziamento, non ancora erogato, è destinato a “lavori di ripristino strutturale e funzionale” del Presidio Ospedaliero aquilano. Eppure, dopo un iniziale intervento di consolidamento, le strutture dei cosiddetti delta medico e chirurgico vedono i lavori fermi da un anno e mezzo e versano in uno stato di incredibile abbandono.

Rimane comunque un dato di fatto: se i soldi dell’assicurazione, disponibili molto prima di quelli stabiliti dalla rimodulazione dell’articolo 20 della legge 77/1988 (i 35 milioni sono stati finanziati ma non ancora erogati), fossero stati utilizzati per la ricostruzione dei delta lesionati dal sisma, oggi constateremmo una situazione nettamente diversa. Interi reparti infatti, come Anatomia Patologica, Maxillo Facciale e Oculistica, ospitati prima del sisma all’interno dei suddetti Delta operano ancora oggi all’interno di container, tra mille difficoltà, in condizioni di incredibile precarietà, e in strutture definite “provvisorie”, come quella montata in occasione del G8.il reparto di anatomia patologica ancora nei container

Questa situazione provoca naturalmente numerosi disservizi. Per esempio, nel reparto di neonatologia, le partorienti tra la 26esima e la 36esima settimana devono essere per lo più trasferite in altri ospedali, anche attraverso costosi e pericolosi viaggi in elicottero verso Pescara o Campobasso.

Tanti dubbi permangono su una questione così spinosa come quella del presidio ospedaliero aquilano. Al di là della rimodulazione dell’ articolo 20 della legge 77/1988, che di certo non nasce per la ricostruzione, cosa prevedono il governo centrale e quello regionale per l’ospedale dell’Aquila? Perché dopo due anni l’ospedale è ancora in piena emergenza? Cosa accadrebbe se domani a L’Aquila ci fosse di nuovo un’emergenza sismica? La Regione è più attenta a rientrare nel disavanzo del settore sanitario, piuttosto che alla ricostruzione dell’ospedale del capoluogo a seguito di un terremoto? Non basta cercare le domande giuste, è vitale trovare le risposte.

Cronologia di una storia post-sismica

6 aprile 2009 – Il terremoto danneggia notevolmente alcune parti del P.O. San Salvatore, tra cui i Delta Medico e Chirurgico;

9 aprile 2009 – Viene promulgata la DG 8/47, che introduce il cosiddetto codice “T09”;

Agosto 2009 – E’ stabilito che i proventi dall’assicurazione sui beni immobili della Asl aquilana vengano utilizzati per la ricostruzione dei delta danneggiati dal sisma. I cantieri si fermeranno dopo poche settimane;

Settembre 2009 – Il Direttore Generale della Asl di L’Aquila Roberto Marzetti viene rimosso dall’incarico; contestualmente, Giancarlo Silveri diventa commissario per l’unificazione delle due Asl provinciali;

Dicembre 2009 – Giancarlo Silveri diventa Direttore Generale della nuova Asl unificata L’Aquila-Avezzano-Sulmona;

Maggio 2010 – Con una rimodulazione dell’articolo 20 della legge 77/1988 vengono destinati 35 milioni di euro a lavori di ripristino delle parti danneggiate del San Salvatore;

11 dicembre 2010 – Gianni Chiodi diventa Commissario ad acta per il rientro del debito sanitario regionale abruzzese;

18 aprile 2011 – Il Consiglio Comunale di L’Aquila approva quasi all’unanimità un odg urgente sull’ospedale, in cui si chiede che i proventi dell’assicurazione vengano impiegati per la ricostruzione dei delta lesionati dal sisma. Inoltre si auspica che il Governo, nella forma della Protezione Civile, rimborsi le spese della Asl a causa dell’esenzione procurata dal codice “T09”.

05/05/2011


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