L’Aquila, 5 aprile 2013

Stasera ci sarà la fiaccolata di commemorazione delle vittime del terremoto che sconvolse tutte le nostre vite la notte tra il 5 e il 6 aprile di quattro anni fa. Ognuno di noi ha elaborato e continua ad elaborare il lutto ogni giorno privatamente, a modo proprio. Tutte e tutti noi sappiamo cosa ha rappresentato e cosa continua a rappresentare quella notte. In questi quattro anni sono accadute mille cose: menti, relazioni e azioni si sono intrecciate irrimediabilmente per obiettivi comuni. Sappiamo che noi – e solo noi – abbiamo l’onere e l’onore di dover ricostruire questa città. Sappiamo che dobbiamo continuare a lottare con le unghie e con i denti per far valere i nostri diritti, proseguiamo e proseguiremo a farlo per riappropriarci di questo territorio e, soprattutto, del nostro futuro. Nessuno ci regalerà niente. Nessuno ci concederà nulla. La malapolitica, gli affari, le cricche e gli interessi di pochi e di parte piovono addosso a tutti noi quotidianamente, come macigni sulle nostre teste. Ma noi abbiamo l’obbligo di difenderci e contrattaccare, perché è solo ribellandoci alle logiche che ci sovradeterminano che possiamo iniziare a ricostruire le nostre vite. Perché con il sorriso sulle labbra e la determinazione di sempre – in una lotta difficile ma inevitabile – noi continueremo a vivere qui: guadagnando terreno sul nemico giorno dopo giorno, metro dopo metro.
L’Aquila, 5 aprile 2013.

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