Dalla “Valle che Resiste” un messaggio di solidarietà e vicinanza

Carissimi amici aquilani,

molti di voi hanno per me volto e nome: donne e uomini incontrati qui in Valle e conosciuti in giro per l’Italia. Voi a portare a noi valsusini la vostra solidarietà. Noi a raccontare ovunque la nostra indignazione e il nostro dolore per la vostra città offesa e per l’arroganza miope di chi considera “grande opera” irrinunciabile il TAV Torino-Lione e non già la ricostruzione dell’Aquila.

Oggi tuttavia non scrivo solo a questi amici, ma a tutti coloro che il 23 marzo ci saranno idealmente accanto. Noi, in Valle di Susa, per l’ennesima volta, ci metteremo in cammino, in una marcia fatta per dire no al TAV, alle opere inutili, alle spese militari, allo sperpero dei beni comuni, alla devastazione del territorio. Ma anche per dire si al buon senso, alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, alla salvaguardia della dignità umana. Dignità che passa anche attraverso parole come lavoro, scuola, salute.

Voi, nella vostra città, celebrerete la NON ricostruzione.

Come non esservi accanto?

Come non esigere che il denaro pubblico oggi sperperato per la militarizzazione di un cantiere-teatro, allestito per mettere in scena la farsa della “Grande opera”, sia destinato alla ricostruzione dell’Aquila, alla messa in sicurezza delle scuole, alla tutela del nostro fragilissimo territorio?

Come non pretendere un altro ordine di priorità?

Le nostre bandiere sabato sventoleranno anche per voi.

Un abbraccio di resistenza e un sorriso di speranza.

Barbara D.

Valle di Susa

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