La commissione sanità torna a ColleMaggio: è altro scandalo

La commissione parlamentare d’inchiesta è tornata a L’Aquila dopo nove mesi con un’ispezione a sorpresa insieme ai Carabinieri dei Nas presso il centro di Salute mentale e il centro diurno di ColleMaggio.

Queste strutture si trovano nei container da dopo il sisma del 6 Aprile come già raccontato anche dalla stampa nazionale e non sono le sole. Anche nell’Ospedale San Salvatore ci sono interi reparti di chirurgia ancora in strutture da campo provvisorie come quella detta “del G8.

La mancanza di lavori di ricostruzione e quindi di mura agibili dove svolgere l’attività sanitaria, ha anche fatto scattare nel novembre del 2011 un’inchiesta per il ritrovamento in un’area inagibile di un magazzino di organi umani, provette e  medicinali scaduti.

A Settembre scorso in una conferenza stampa per la riapertura di alcuni reparti, il governatore della regione Abruzzo e commissario alla sanità Gianni Chiodi aveva parlato di un ospedale San Salvatore con prestazioni addirittura migliori di prima del sisma mentre, il direttore della Asl1 Giancarlo Silveri, aveva rassicurato sui tempi della riconsegna delle strutture del delta chirurgico e del delta ospedaliero, aree fondamentali del nosocomio aquilano mai riaperte dopo il sisma.

Vanto di Chiodi è quello, a suo dire, di aver ripianato il bilancio della sanità regionale, ma il modo in cui ci sarebbe riuscito, a giudicare dal caso eclatante dei container presenti ancora a L’Aquila, sembrerebbe avvenuto passando sulla salute dei cittadini e sul diritto alla cura.

E’ ormai nota ad esempio l’operazione che ha consentito al direttore Silveri diutilizzare i 47milioni dell’ assicurazione per i danni del terremoto sulle strutture ospedaliere aquilane per colmare il debito dell’azienda sanitaria.

Giancarlo Silveri che si sta riavvicinando ad una riconferma di mandato come direttore della Asl di L’Aquila, Avezzano, Sulmona. Alla luce di quanto successo anche oggi, non sarebbe il caso di evitare che questo avvenga?

Intanto la180 amici, un’asociazione che opera da tempo all’interno del centro diurno psichiatrico ha diramato questo comunicato in cui si sottolinea la “grave responsabilità della Direzione generale su tale conclusione che ricade come insopportabile disagio per gli utenti e familiari. Il direttore generale dott.Silveri ha ignorato la nostra lettera del 9 febbraio 2012, ha ignorato gli ordini del giorno dei Consigli provinciale e comunale, così come la nostra lettera aperta del 28 settembre 2012, evidenziando di fatto la colpevole disattenzione e lasciando intravedere una strategia di distruzione del Servizio”.

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