L’Aquila 18 Ottobre: libere dalla violenza

Foto del sit-in

Giovedì 18 ottobre si terrà la prima udienza del processo al militare Francesco Tuccia per il “presunto” stupro avvenuto lo scorso 12 Febbraio a Pizzoli (qui la cronistoria dei fatti). Il Collettivo FuoriGenere partecipa al presidio che si terrà davanti alTribunale di Bazzano a partire dalle 8:30 e sollecita la cittadinanza che vuole esprimere la solidarietà alla ragazza e continuare a rivendicare il diritto per tutt*  di vivere liber* dalla violenza maschile a partecipare.

Chi non potrà essere presente fisicamente avrà a disposizione questa scritta e questo flyer da stampare e appendere sul luogo di lavoro/portone di casa/macchina ecc., potrà seguirci su Twitter seguendo gli # #liberedallaviolenza e #laquila18ott e su Facebook potrà cambiare la propria immagine del profilo con questa. Invitiamo, inoltre, le scuole a dedicare un’ora alla discussione del tema della violenza sulle donne.

Abbiamo deciso di essere presenti perché lo stupro è una dei tanti aspetti della violenza sulle donne, un fenomeno strutturale ed endemico che nulla ha a che fare con motivazioni contingenti od occasionali.

Riteniamo che tutta la società debba ritenersi responsabile del perpetrarsi del fenomeno e, conseguentemente, adottare comportamenti volti a sradicarlo.

Saremo presenti anche per richiamare alle proprie responsabilità e ribadire la nostra condanna nei confronti dei media e dell’ordine degli avvocati che in questa vicenda hanno contribuito a vittimizzare la  ragazza con la pubblicazione di dettagli irrilevanti e di informazioni che ne hanno violato la privacy.

In tale contesto è inoltre sconcertante la particolare cautela con cui si è agito nei confronti del militare, soprattutto se confrontata con altri casi di stupro in cui l’indagato era civile e magari straniero.

Saremo sia donne che uomini, perché la violenza nasce e prospera in una cultura patriarcale e maschilista, dalla quale anche tanti uomini vogliono liberarsi e nella quale non si riconoscono, basta essere coscienti che questo tipo di cultura è fonte di sopraffazione, ingiustizia, violenza e ineguaglianza.

Un commento

Lascia un commento