Legge di iniziativa “popolare”? Ci sembra di no…

In seguito all’impegno del Ministro Barca di far approvare finalmente entro l’estate una legge organica sulla ricostruzione, in città si è tornati in più sedi a confrontarsi su quali siano gli aspetti fondamentali che questo provvedimento dovrà contenere.

In particolare sarà fondamentale capire fino a che punto saranno ripresi lo spirito e i contenuti della legge di iniziativa popolare, per la quale tantissime realtà, associazioni e cittadini si sono impegnati nella raccolta di 50.000 firme, a coronamento del grande percorso di mobilitazione e partecipazione del 2010, che è passato dalle carriole, alle assemblee in piazza, e alle manifestazioni a L’Aquila e a Roma,con tanto di denunce.

Non possiamo dunque accettare che il confronto aperto per fare in modo che la legge di iniziativa popolare venga recepita, venga portato avanti in una maniera lontana anni luce dallo spirito orizzontale e partecipativo con cui questo percorso è nato e cresciuto in questi anni.

E’ il caso dell’incontro in Piazza Duomo di lunedì 2 luglio, “chiamato” sulla stampa dal consigliere comunale del PD Tonino De Paulis, sotto suggerimento di un deputato dello stesso partito, Giovanni Lolli. Si organizzano incontri in piazza senza che nemmeno lo stesso comitato promotore della legge ne sia informato, ma passando da Facebook e dalle stanze e dagli uomini di un solo partito che, evidentemente, vuole porsi come unico intermediario sull’argomento con il Governo. Organizzando la partecipazione dei cittadini in questo modo, si finisce per mettere il cappello (in maniera neanche troppo velata) sul grande lavoro fatto in questi anni da tante persone che aldilà dei partiti e delle associazioni si sono messe a disposizione per raccogliere firme e solidarietà in tutto il territorio nazionale.

La tanto attesa legge sulla ricostruzione è un passaggio fondamentale per questo territorio, che va condiviso il più possibile con cittadini e associazioni e non solo, in maniera maldestra, con una parte politica.

Ci piacerebbe che ci si confrontasse anche su proposte come quella della creazione di un fondo per il sociale, per creare lavoro per giovani disoccupati, precari e cassaintegrati, trattenendo una percentuale sui grandi appalti per la ricostruzione di tecnici e costruttori, proposta che il 3e32 ha già fatto direttamente durante l’ultimo incontro pubblico con il Ministro Barca.

Crediamo che se si parla di partecipazione bisogna poi anche avere il coraggio di praticarla. Ma la partecipazione non passa (almeno non solo) dal confronto ristretto all’interno di un’area partitica ben chiara e delimitata. Per tutti questi motivi non abbiamo partecipato all’incontro di lunedì, convocato in fretta – e unicamente – da un consigliere comunale e un deputato che appartengono alla suddetta area.

La legge di iniziativa popolare ha rappresentato una speranza per questo territorio, frutto del lavoro e dell’impegno di tantissime persone, associate e non: è stata questa la sua forza, una forza che svanisce nel momento in cui la si prova a mettere a servizio di un interesse politico che non sia quello comune.


Un commento

  1. concordo su tutto.
    proviamo a lanciare sul tema della legge una mobilitazione cittadina ampia ed inclusiva

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