Ogni sporca Domenica. Ogni…

Nelle ultime ora abbiamo sentito dire che la classica “carriolata” domenicale non si potrebbe svolgere domenica prossima perché  in concomitanza con una delle due giornate dedicate alle votazioni provinciali. Un acceso dibattito si è acceso a riguardo. Come comitato 3e32 intendiamo esprimere la nostra posizione.

Togliere le macerie presenti in città da un anno con delle carriole non è una manifestazione e nel modo più assoluto non costituisce attività di propaganda elettorale. Per questo l’invocata  legge 212 del 4 Aprile 1956 (art 9) non c’entra niente con le carriole. Quello che facciamo ogni domenica significa lavorare tant’è vero che per farlo si è collaudato un meccanismo di lavoro intelligente e ormai collaudato, messo in atto da persone molto motivate che hanno mostrato anzi alle istituzioni il modo di procedere nel lavoro.  Questo non significa manifestare e nel suo aspetto di denuncia sociale no va comunque contro la suddetta legge. Le carriole sono il mezzo per partecipare alla rinascita della nostra città e quindi alla nostra.

Sono un momento importantissimo in cui le persone finalmente si parlano, discutano si sentono utili. Non hanno niente di elettorale, non ci sono mai state bandiere di partito. Le persone possono organizzare la propria giornata e se vogliono andare a votare quando vogliono. Quindi lavorare con le carriole il giorno delle elezioni non è fuori dalla legge. Chi lo vuol far credere questo si appiglia a questa minaccia per fermare un pratica altrimenti  difficilmente arrestabile.
Certo le elezioni parlano di delega, le carriole no. Le carriole anzi nascono mettendo in discussione la delega ad amministratori evidentemente poco incisivi per diventare protagonisti in prima persona. Ora ci si chiede di fermarci per rispettare (o meglio venerare oltre ogni legge) questa delega. Allora ci dovrebbero proibire anche di mangiare a piazza duomo perché anche quella potrebbe essere intesa come una manifestazione.
Crediamo che a questo punto gli accordi vanno presi più con l’Asm per i secchi piuttosto che con la questura o quanto meno va discusso comunemente quali devono essere i rapporti con la questura ed eventualmente come portarli avanti e chi deve farlo.
Crediamo che l’unico soggetto che possa farlo sia il presidio di piazza duomo con la sua assemblea del mercoledì e non il “coordinamento delle carriole”. Perché c’è un errore concettuale. Le carriole sono uno strumento, il presidio è il soggetto.
Teniamo a ribadire che non è certo facebook il luogo dove si prendono le decisioni, e non sono poche persone a poter decidere per tutti.
Il fatto che le carriole siano ad oggi considerate una manifestazione è già qualcosa a cui ci ha indotto a pensare la polizia. A riguardo ci preme ricordare che quest’estate ci hanno discriminato uno ad uno davanti ad Onna – lui entra tu no – con la scusa che la nostra era una manifestazione. Nella stessa maniera hanno evitato che volantinassimo nei campi. Questi atteggiamenti fascisti ora che siamo anche 6mila persone non dovrebbero più essere permessi e non ci si può fermare di fronte le minacce.
Infine riteniamo vergognoso vedere il nostro territorio ancora presidiato dai militari senza alcun motivo. Deve essere riconsegnato alla normale amministrazione.

Questa è la posizione che porteremo in piazza domenica alle 9e30 convinti che insieme a tante persone che ormai non si lasciano più intimorire saremo lì con pale e carriole a fare quel che possibile per la nostra città.

Come si dice nel ritornello  della canzone di un giovane gruppo aquilano che ha lucidamente interpretato lo spirito giusto con cui affrontare la vita dopo il 6Aprile: “non possiamo aspettare dobbiamo reagire per poter ricominciare da qui”.

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