Ora è davvero troppo! #laquila #stupro #violenza #omertà

Aggiornamento al 23 Febbraio 20120
http://www.ilcapoluogo.it/News/Cronaca/Stupro-Pizzoli-arrestato-il-militare-Tuccia-78317
I carabinieri hanno arrestato, nella caserma Campomizzi dell’Aquila, Francesco Tuccia, il 21enne militare della Provincia di Avellino, principale sospettato della vicenda. Al giovane militare, volontario del 33/o reggimento Artiglieria Acqui, vengono contestati i reati di tentato omicidio e violenza sessuale. Secondo il pm titolare dell’inchiesta, David Mancini, non c’é stato rapporto sessuale ma una violenza sessuale che sarebbe stata effettuata anche con l’utilizzo di un corpo estraneo. Secondo la ricostruzione fatta dalla procura, avvalorata dal giudice per le indagini preliminari, se la giovane non fosse stata soccorsa dal gestore del locale e dagli addetti alla sicurezza che casualmente sono passati in quello spazio esterno al locale sarebbe morta per ipotermia.

Aggiornamento 22 Febbraio 2012
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/stupro-laquila-militari-indiziati-non-impegnati-in-strade-sicure/464992-4/
Veniamo a conoscenza da abruzzoweb.it che fonti interne al reggimento acqui, affermano che i tre militari indagati per il violentissimo stupro non sarebbero coinvolti nell’operazione “strade sicure”. A questo punto ci rivolgiamo tramite la redazione di Abruzzo web che ha scritto la notizia direttamente al comando delle forze armate. Non possiamo accontentarci di notizie che trapelano da fonti interne. Chiediamo che venga fatto dall’istituzione competente una comunicazione ufficiale. Non capiamo proprio infatti la reticenza del reggimento a pronunciarsi ufficialmente in tal senso per fare chiarezza. Sarebbe un atto di garanzia (questo si) che le forze armate avrebbero dovuto fare da giorni nei confronti della città proprio per non permettere generalizzazioni inopportune e tutelare il proprio nome. Si continua invece a balbettare in imbarazzo e ad avere reazioni spropositate alle nostre legittime proteste. Perché? Le “fonti interne” non ci bastano, vogliamo una comunicazione ufficiale.

Comunicato del 20 Febbraio 2012

Ci sembra assurdo ma apprendiamo che oggi i tre caporali del 33esimo reggimento Acqui indagati per lo stupro di Pizzoli rientrano in servizio dopo un breve congedo nel giorno in cui lo stesso reggimento prende il posto degli Alpini nei servizi di pattugliamento del centro storico nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”. Ci sembra il minimo quindi chiedere al 33esimo Reggimento Artiglieria Acqui e alle istituzioni competenti che i tre caporali indagati per il violentissimo stupro vengano immediatamente sospesi dal servizio in via precauzionale e che di questo venga reso nota pubblicamente. Vogliamo la certezza di non trovare questi indagati per stupro a svolgere un qualche ruolo di tutori dell’ordine nell’ambito di un’operazione chiamata “strade sicure”. In caso contrario non ci verrebbe più data la possibilità di fare distinzione. Abbiamo sempre criticato la militarizzazione della nostra città come abbiamo sempre detto che il garantismo per noi è un valore. Questo non è garantismo: è omertà complice degli stupri e della cultura della sopraffazione che li sottende. Non possiamo stare a guardare.

Le nostre riflessioni sull’argomento:  La cultura della sopraffazione   –  Neve rossa

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