Solidarietà ai No Tav

La parabola di Chianocco ( una produzione Makhno-Vista)

Valsusa, 29 Febbraio 2012. I manifestanti Notav bloccano l’ autostrada Torino-Bardonecchia all’altezza di Chianocco. Le forze dell’ordine li sgomberano. Il punto di vista è quello di un autovelox.

La Parabola di Chianocco from fratelli di TAV on Vimeo.

4 Marzo Aggiornamenti in diretta dalla Valdisusa

La valsusa paura non ne ha e non vuole truppe d’occupazione.
Anche oggi una marea di persone di fronte le quali la polizia non può niente
Ora e sempre NO TAV!! 

ore 16 Chi ride e lotta chi si costringe ad obbedire e bela…
Le pecore rimangono nel recinto noi andiamo dove ci pare #notav #clarea

ore 15,45 Clown in azione sulla clarea

ore 15,30 Accerchiamo gli accerchiatori. Appena levate le reti ai jelsi…

ore 15,15 cesoie di nuovo in azione: si tagliano le nuove recinzioni illegittime

ore 15 assedio Clarea ai jersey in migliaia

3 Marzo

Alcuni di noi ieri notte sono partiti per la Valsusa… altri parteciperanno alla manifestazione oggi a Roma… ma ovunque siamo la cosa importa è dire NO TAV!! http://youtu.be/2a9c89v2Z7Q

Aggiornamenti in diretta dalla Valdisusa !
A32 oggi paga Monti: per sbloccare l’autostrada, fanno passare gratis le auto al casello

Il GRA di Roma bloccato dalla manifestazione NO TAV a Roma

1 Marzo ore 19 @CASEMATTE ASSEMBLEA NO TAV

I “muri” dell’Aquila urlano NO TAV!

27 febbraio appuntamento ore 18 @piazza regina margherita
#laquila #presidio #notav #forzaluca
Ore 16 appuntamento organizzativo a #casematte

Volantino in distribuzione ore al presidio NOTAV all’Aquila
 ANCHE A L’AQUILA PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ NO TAV
I FATTI RECENTI
Stamattina, con un blitz non inatteso, la questura di Torino ha mandato Polizia e Carabinieri a occupare i terreni nella zona di Chiomonte, in vista dell’allargamento dell’area del futuro cantiere del Treno dell’Alta Velocità. Come già in passato per le aree delle discariche del napoletano, anche l’area del futuro cantiere del’Alta Velocità Torino-Lione è stata dichiarata «area di interesse strategico nazionale», in modo da impedire ogni forma di opposizione.
Ma Luca Abbà, attivista No Tav e proprietario anche lui di uno dei terreni da espropriare si era arrampicato su un traliccio presso il presidio della Baita Clarea per resistere allo sgombero. Mentre un carabiniere tentava di farlo scendere, ha toccato i fili dell’alta tensione ed è precipitato.
E’ ricoverato in condizioni gravissime al Cto di Torino, ma le forze dell’ordine non hanno fermato l’occupazione del cantiere nemmeno di fronte al terribile incidente.
D’altra parte, il capo della polizia Manganelli, con la complicità di molti media nazionali, provava da tempo ad alzare la tensione intorno alla manifestazione No Tav di sabato scorso, sostenendo che gli attivisti cercano il morto e rilanciando la teoria delle infiltrazioni di estremisti nel popolare movimento valligiano.
Sabato, la manifestazione pacifica di 75 mila persone aveva ribadito una forte, vastissima opposizione alla Tav. Mentre i media ignoravano o sminuivano la portata della storica manifestazione No Tav, la polizia non ha saputo fare di meglio che provocare per caricare i manifestanti di ritorno dalla Val Susa alla stazione Porta Nuova di Torino, sparando lacrimogeni persino nei vagoni dei treni.
Un’operazione che arricchisce il curricolo del dirigente in carica alla Polfer, Spartaco Mortola, già condannato per la macelleria alla Diaz nel G8 di Genova del 2001 e premiato con una promozione per i meriti conquistati sul campo.
Luca Abbà era stato a L’Aquila, come in molti altri posti in Italia, per spiegare le ragioni del NO all’Alta Velocità – ragioni che trovano poco spazio nei media – ma anche per conoscere da vicino la nostra situazione; gli attivisti del movimento No Tav hanno sempre risposto alle nostre chiamate nazionali – fiaccolate, manifestazioni – dimostrandoci una vicinanza e una solidarietà che in passato abbiamo ricambiato e che oggi ribadiamo più forte che mai.
Perché LA LOTTA NO TAV NON APPARTIENE SOLO ALLA VALSUSA
E’ la lotta di tutti quelli che difendono i territori dalle speculazioni affaristico-mafiose, la lotta contro un preteso modello di sviluppo superato, quello delle “grandi opere”.
Questa “grande opera” è inutile visto il calo del flusso di merci tra Italia e Francia, ha un costo stimato di 20 miliardi di euro, tempi di realizzazione almeno ventennali per la costruzione di oltre 50 kilometri di gallerie dentro montagne ricche di uranio.
Quest’opera promette solo di devastare la Val Susa insieme al bilancio dello Stato italiano.
Pretendiamo che i soldi della tav siano spesi per la ricostruzione dell’aquila e la messa in sicurezza del territoro nazionale, un territorio che frana a ogni pioggia, lasciando una scia di danni e di vittime ogni anno più pesante.
La TAV un crimine contro l’ambiente e contro le finanze dello stato.
I metodi con cui si vogliono apire i cantieri sono una guerra dello stato contro i suoi cittadini
SI alla ricostruzione dell’Aquila / NO alla distruzione della Val Susa
SIAMO PER LA DIFESA DEI TERRITORI DALLE SPECULAZIONI E DALLE DEVASTAZIONI
SIAMO CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI, LE MAFIE E LE CRICCHE
SIAMO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO
SIAMO A FIANCO DELLE ALTRE COMUNITÀ IN LOTTA PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI
SIAMO AQUILANI
SIAMO NO-TAV

Aggiornamenti da Twitter (per maggiori info http://www.notav.eu/)

15,15 Telefonata chiede con urgenza rinforzi a Chianocco
14.00 Dalle 20.00 notte bianca davanti al CTO in solidarietà a Luca
13.00 presidio a Torino davanti alla Prefettura – trovate qui elenco di altre iniziative
12.15 Dal blocco del Vernetto chiedono di portare viveri per agevolare la resistenza
12.00 Radio Blackout smentisce la demolizione della baita e comunica che Luca è fuori pericolo di vita
11.30 Notav riuniti al Vernetto (rotonda autostrada)
11.23 distrutta la Baita #Clarea dalle ruspe! la democrazia è definitivamente MORTA! per TUTTI non solo in valle!
10.49 La polizia sta interrogando i No Tav che erano all’interno della baita.
10.48 Le ruspe hanno iniziato a demolire la baita clarea come se nulla fosse accaduto. Nicoletta Dosio dichiara: “se succedono degli incidenti in un cantiere i lavori si sospendono immediatamente”.
10.35 Luca è in camera operatoria al CTO.
10.00 – Importante evitare autostrada: già chiusa a Susa ed in chiusura ad Avigliana
9.33 Luca, sebbene grave è cosciente
9.02 da RBO L’ambulanza (dopo oltre mezz’ora) ha portato Luca dentro al fortino dove l’elicottero dovrebbe caricarlo
8.55 Sta salendo l’elisoccorso, Luca è vivo #forzaLuca
8.50 da RadioBlackOut – Luca, pressato e seguito dalla polizia è salito, ha preso una scossa ed è caduto a peso morto. L’ambulanza presente nel fortino non esce. L’invito è a salire in clarea
8.15 – E’ in corso lo sgombero della baita, i compagni sono stati identificati, nessuna violenza, sembra verranno semplicemente riportati a Giaglione, intanto stanno chiudendo l’accesso ai sentieri non so esattamente a che altezza, Luca ha raggiunto la baita e si è arrampicato su un traliccio a 10 metri, i rocciatori si stanno organizzando con le corde per andare a prenderlo…. Invita tutti a raggiungere la baita, ma dai sentieri, o a trovarsi da Genio, a Giaglione, per tentare di raggiungere insieme la baita dai sentieri!

collegamenti in diretta su radio blackout: http://radioblackout.org/

Comunicato gennaio 2012

Il calore di una comunità che si stringe nella lotta per un futuro migliore, il coraggio di battersi e resistere fino in fondo contro le speculazioni e gli abusi: questo è il movimento No Tav per tutti noi che li abbiamo conosciuti da vicino, andando in Val di Susa e partecipando alle loro battaglie.
Per questo i teoremi di Caselli su “violenti-antagonisti-terroristi” che prevedibilmente accompagnano le decine di arresti di questa mattina suonano per noi come una stanca farsa mediatica distante anni luce dalla realtà di un movimento popolare ampio, forte e unito.
Noi aquilane e aquilani sappiamo bene, per averlo vissuto sulla nostra pelle dopo il terremoto del 2009, cosa vuol dire vedere il proprio territorio militarizzato, sottratto con violenza agli abitanti e infine saccheggiato dai soliti gruppi d’affari, con la complicità dei politici di ogni colore, mentre magistratura e forze dell’ordine si occupano di criminalizzare chi si oppone. Questo è accaduto a molte/i attiviste/i del comitato 3e32 e di Casematte, sotto processo per aver provato a bloccare lo sciacallaggio su ciò che rimaneva della nostra città e per aver dato vita a spazi di libertà contro la tirannia della Protezione Civile prima e dei Commissari poi (link1 e link2 agli articoli).
Questo stesso sistema lo vediamo in atto da anni in Val di Susa allo scopo di costruire un’opera inutile, costosissima, devastante per l’ambiente e le persone, preziosa solo per interessi mafiosi.
Mentre la crisi dilaga, le manovre dei governi che si succedono penalizzano sempre e solo i più deboli, e molti in tutta Italia iniziano forse a sentire la necessità di ribellarsi contro questo stato di cose, viene colpito il movimento No Tav: un movimento che non è mai stato localista , ma che è sempre stato per tutte/i un esempio di democrazia reale, autodeterminazione, difesa dell’ambiente e dei diritti sociali. Un movimento che per queste ragioni, con buona pace di Caselli e dei suoi spettri di terrorismo, gode tra la gente di un consenso sempre più ampio.
In questi anni abbiamo imparato dai No Tav che non esistono beni comuni se non c’è qualcuna/o che combatte per difenderli, e che solo nelle lotte si creano comunità e valori. Oggi da loro accogliamo il suggerimento che forse, con la crisi che ci divora, non è il caso che lo Stato spenda 20 miliardi di euro per un treno che non serve. Con quei soldi si dovrebbero pagare stipendi, pensioni, scuole, ospedali, trasporti pubblici per tutti. E, magari, ricostruire L’Aquila.

Non un passo indietro, lunga vita ai No Tav!

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