Collemaggio non si può cancellare!

Il complesso dell’ex-ospedale psichiatrico deve rimanere di proprietà della collettività

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Collemaggio non si tocca. Con una lettera indirizzata al Comune di L’Aquila, alla Asl aquilana e per conoscenza a Provincia e Regione vogliamo affermare chiaramente che Collemaggio è un patrimonio indiscusso della collettività aquilana ed è assolutamente intollerabile ogni tentativo volto ad ignorarne l’interesse generale.
Il fine ultimo del comitato 3e32, ormai da quasi due anni in prima linea con proposte, progetti e mobilitazioni, è la ricostruzione materiale, sociale ed economica del nostro territorio: tutto questo non può prescindere da una futura riqualificazione del complesso dell’ex-complesso psichiatrico di Collemaggio. Tale area, in cui insistono edifici di proprietà della Asl, viene goduta da almeno trenta anni dall’intera collettività aquilana, anche in virtù della strategica posizione rispetto al centro storico e alla città stessa. In considerazione di ciò, e in linea con numerose sentenze giurisprudenziali, possiamo affermare chiaramente che sul parco di Collemaggio si è costituita quella che in termini giuridici viene chiamata una cosiddetta “servitù di uso pubblico”.
I cancelli recentemente apposti all’ingresso del parco, se chiusi, diventeranno un oggettivo limite al libero utilizzo del parco da parte dell’intera collettività, aggravato dal fatto che tali cancelli sono un chiaro segnale di perseguimento di fini di interesse privatistico da parte della Asl aquilana. Chiediamo con forza al Comune di attuare ogni provvedimento necessario affinché la Asl provveda all’immediata rimozione dei cancelli e perché venga riconosciuta una servitù di uso pubblico sul parco dell’ex O.p. Di Collemaggio a tutela di un luogo fondamentale per la città e strategicamente importante per la futura ricostruzione.
Collemaggio non si tocca: ci batteremo in ogni sede, compresa quella legale, per impedire agli interessi privati lo scippo di questo complesso alla città. Che siano pronti alla guerra che questa battaglia vogliamo vincerla!

Di seguito il testo integrale della lettera indirizzata a Comune e Asl:

Comune dell’Aquila
Sindaco Massimo Cialente

e

p.c. Azienda Sanitaria Locale
Dott. Giancarlo Silveri

Regione Abruzzo
Governatore Gianni Chiodi

Provincia di L’Aquila
Presidente Antonio Del Corvo

Oggetto: Servitù uso pubblico Parco di Collemaggio

Spettabile Comune di L’Aquila,

La presente comunicazione è scritta dal comitato 3e32, validamente rappresentato dal proprio presidente, costituitosi in seguito al sisma del 6 aprile 2009, ed avente, tra gli altri, come fine suo proprio la ricostruzione della città dell’Aquila e la tutela e la protezione del suo patrimonio architettonico, artistico e paesistico.

Proprio in relazione a questo ultimo aspetto, si vuole richiamare l’attenzione di codesta amministrazione sul complesso denominato Collemaggio e sul suo prossimo, possibile futuro.

È infatti noto che detto complesso, in gran parte, faccia parte del patrimonio immobiliare della ASL. È altrettanto noto che da tempo immemorabile il Parco di Collemaggio sia usato dalla generalità dei cittadini uti cives come bene pubblico e che, fino ad oggi, la ASL ha manifestato la propria univoca volontà di mettere l’area in esame  a disposizione della collettività stessa. Ogni aquilano, infatti, da sempre e, sicuramente, almeno dal 1980, ha utilizzato e goduto del Parco di Collemaggio come qualsiasi altro bene pubblico della città, anche in considerazione della sua collocazione rispetto al centro storico e della sua caratterizzazione urbanistica ed architettonica: tali circostanze, peraltro, rappresentano oggettivamente una risorsa unica ed irripetibile, da cui possono prendere corpo interventi e funzioni che andrebbero ad influenzare positivamente e con modalità innovative l’intorno immediato, il centro storico e la città tutta.

In virtù di quanto su esposto e in linea con quanto numerosa e concorde giurisprudenza pacificamente afferma (cfr. Cass. Civ. 13.1.1984 n. 284; Cass. Civ. Sezioni Unite 3.2.1988 n. 1072), sul parco oggetto della presente nota si è ormai costituita una servitù c.d. di uso pubblico.

Si deve sottolineare infatti che, nel caso di specie, si è chiaramente di fronte ad una ipotesi di dicatio ad patriam: tale istituto consiste nel mero fatto giuridico di un privato di porre volontariamente a disposizione della collettività indeterminata dei cittadini una cosa propria. Si ricorda a questo proposito che rientrano nella categoria dei diritti di uso pubblico, tra gli altri, gli immobili privati di interesse storico od artistico (ed anche paesistico) (cfr. Cass. Civ. 13.1.1979 n. 270), quale il complesso del Parco di Collemaggio, oggetto della presente segnalazione, certamente è.

Nel caso da noi sottoposto all’attenzione di codesta amministrazione, ad ulteriore rafforzamento di quanto su sostenuto, è necessario ricordare la evidente sussistenza di tutti i requisiti richiesti dalla concorde giurisprudenza (e si veda per tutte Cass. Civ. 24.3.2005 n. 6401) necessari per la costituzione della servitù in esame. Infatti, non vi è stata la sola utilizzazione di fatto del complesso del Parco di Collemaggio da parte di soggetti diversi dal proprietario, ma da tempo immemorabile, come già ricordato sopra i) il bene è stato posto al servizio della generalità indifferenziata dei cittadini; ii) la collettività ha sempre utilizzato autonomamente, per il soddisfacimento dei propri interessi uti cives, il bene in esame; iii) l’uso descritto si è protratto certamente oltre il termine ventennale necessario per l’usucapione, circostanza che permette di escludere che tale uso sia stato semplicemente frutto della mera tolleranza domenicale.

Tuttavia, nonostante quanto su ricordato, recentemente la ASL ha apposto all’ingresso del complesso in esame dei cancelli telecomandati, che nel momento in cui entreranno in funzione limiteranno, di fatto, il libero utilizzo e quindi il godimento medesimo del Parco di Collemaggio da parte della collettività dei cittadini.

Tale operazione, diretta a perseguire fini di interesse privatistico della ASL sul complesso in esame, confliggono con l’interesse superiore della collettività di usare e godere del parco e con le attività che al suo interno vengono attualmente svolte, anche nella forma dell’auto-organizzazione dei cittadini. Per quanto su esposto, quindi, l’apposizione da parte della ASL dei cancelli in esame risulta essere un atto indebito e, dunque, illegittimo.

È necessario sottolineare ancora una volta che, in virtù del continuato e generalizzato suo godimento, il parco è considerato e sentito dalla collettività come parte degli stessi sevizi pubblici della città, non meno del comune, dell’ospedale e delle scuole. È comprensibile pertanto, a tanti anni dalla legge Basaglia e dalla chiusura del manicomio, che la città stessa voglia mantenere e codificare il possesso di quel luogo, che percepisce e considera da sempre proprio.

Tanto premesso, con la presente comunicazione, inviata per conoscenza anche alla ASL, alla Regione Abruzzo e alla Provincia di L’Aquila, il comitato 3e32 chiede e intima a codesta amministrazione di porre in essere ogni provvedimento necessario affinché la ASL stessa provveda all’immediata rimozione dei cancelli in questione e perché venga formalmente riconosciuta la sussistenza della servitù di uso pubblico per dicatio ad patriam sul complessa del Parco di Collemaggio.

Si rende altresì noto che, in ipotesi di inerzia di codesta amministrazione, il comitato 3e32 porrà in essere ogni necessaria azione presso le competenti sedi per il raggiungimento del suddetto fine, non escluse eventuali azioni per omessa tutela, da parte del Comune di L’Aquila, di beni di valore ed interesse pubblico.

Presidente Comitato 3e32


Un commento

  1. Programma:
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    QUESTIONARIO SI PREGA DI RESTITUIRE COMPILATO

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    Di dove sei ?

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    Potresti organizzare una serata di dibattito in un centro sociale con alcuni componenti dell’AVae-m ?

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    Conosci medici chirurghi disponibili ad operare alcune vittime di innesti sottocutanei riscontrati radiologicamente,

    alla presenza di avvocato della vittima e di testimoni con operazione filmata ?

    Ciao grazie

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    INVITIAMO I CITTADINI E LE CITTADINE CHE AMANO LA LIBERTA’ ED IL RISPETTO DELLA PERSONA DI SOTTOSCRIVERE PER LA NOSTRA ASSOCIAZIONE SOSTENETE LA LOTTA DI PAOLO DORIGO E DELLE VITTIME ITALIANE DI TRATTAMENTI PERMANENTI INUMANI E DEGRADANTI DI CONTROLLO MENTALE ED ARMI NON LETALI: DARANNO DEI DENARI PER PROGETTI DI AUTODIFESA E DI PUBBLICISTICA FINALIZZATA A DISTRUGGERE GLI ABUSI DEL POTERE E DELLA PSICHIATRIA – NOI SIAMO L’UNICA ASSOCIAZIONE COMPOSTA DA SOLE VITTIME DI QUESTI “TRATTAMENTI “SCIENTIFICI” DELLA PERSONALITA'” IN ITALIA TOTALMENTE DERISA E BOICOTTATA DAL POTERE. DUE DI NOI SONO MORTI SOTTO TORTURA: PAOLO SACCHETTO, DI TUMORE AL PANCREAS NEL 2007, E MAURIZIO BASSETTI, DI TUMORE AI POLMONI, QUESTO OTTOBRE. versamenti su conto UNICREDIT – Mira frazione Taglio – Via Nazionale (VE) – c/c IBAN IBAN IT67V-02008-36182-000041184105

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