Ancora su Collemaggio…

Quando la popolazione si mobilita, le istituzioni sono costrette a rispondere.

L’ennesima riprova, dopo quella delle macerie, viene dalla questione dell’utilizzo dell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.
Dopo la manifestazione di domenica, che chiedeva la restituzione alla città di quell’area strategica a rischio speculazione e vendita a privati, in un intervista al Messaggero il manager della Asl, dott. Silveri assicura che sarebbero in corso trattative tra la stessa Asl, il Comune e l’Università per un utilizzo pubblico dell’area.
La notizia non può che far piacere a tutti gli aquilani affezionati a quella collina, patrimonio collettivo e strategico di tutta la cittadinanza.
Visto che delle varie rassicurazioni da un anno a questa parte abbiamo imparato a non fidarci vorremmo innanzitutto avere conferma dal Sindaco Cialente e dal Rettore Di Orio dell’effettiva esistenza di dette trattative.

Essendo accordi tra enti pubblici, e non privati, sollecitiamo la massima trasparenza in merito informando la popolazione passo dopo passo sull’evoluzione della trattativa. Per esempio a che punto si è arrivati? Quali sono i nodi da dirimere? Quando è previsto il prossimo incontro? In quanto tempo si stima che si possa giungere a una conclusione?
Visto che si parla di uno spazio pubblico la popolazione dovrebbe essere partecipe del dibattito sull’utilizzo futuro di quell’area.

La settimana scorsa presso le “Casematte” si è svolto un incontro proprio su questo argomento alla presenza della dott.ssa Maria Grazia Giannichedda, una delle ispiratrici a suo tempo della legge 180 (Legge Basaglia) sul riutilizzo delle aree degli ex-manicomi. Il dott. Silveri invitato non si è presentato e questo certo non è stato un bel segnale.
L’incontro è solo una delle centinaia di iniziative (si, centinaia) di carattere culturale e sociale che il 3e32 ha organizzato da quel maledetto aprile 2009 prima al Parco Unicef e poi presso le “Casematte” a Collemaggio.

Uno spazio pubblico aperto a tutti, tra i pochi spazi di socialità oltre i centri commerciali.
Uno spazio pubblico ormai apprezzato in tutta Italia, completamente autofinanziato.
Uno spazio pubblico fondamentale per il confronto di idee e progetti, motore propulsore per la partecipazione dei cittadini alla ricostruzione dei propri territori.
Uno spazio pubblico necessario per dare una speranza al futuro.

E il nostro futuro va difeso e lo difenderemo con la massima determinazione.

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