Lettera aperta dalla piazza 3e32

Appello alle aquilane e aquilani che in un modo o nell’altro sono stati toccati dall’esperienza della piazza 3e32, nel parco Unicef di via Strinella.

A quelle persone che in questi mesi hanno condiviso pasti, tende, caldo, freddo, amarezza e gioia, e a quelle persone che sono state toccate solo sporadicamente da questo percorso, venendo ad un’assemblea, partecipando ad una manifestazione o bevendo e mangiando al 3e32 anche solo per il tempo di un’indimenticabile serata.  Dall’otto all’undici luglio la nostra città va incontro a qualcosa di grande ed invasivo, qualcosa che non avremmo mai voluto: c’è un rischio per l’oasi nel parco Unicef, ormai baluardo cittadino di chi si oppone con forza allo spopolamento dell’Aquila e all’imposizione di scelte scriteriate dettate dall’alto. Il rischio è dato dal fatto che tutti noi, che ci piaccia o no, diamo fastidio, perché rappresentiamo quello zoccolo duro aquilano che difenderà la città dagli speculatori e dagli approfittatori fino ai denti. A noi sta a cuore, più di qualsiasi g8 e contro-g8, ciò che abbiamo costruito in questi tre mesi con fatica: non solo il tendone nel parco unicef, punto di riferimento dei comitati cittadini e dei giovani aquilani, in cui abbiamo organizzato serate di musica e cultura sin dalla prima settimana dopo il sisma, o al laboratorio multimediale che diventerà internet-point gratuito per i cittadini, ma soprattutto la piccola comunità che pezzo dopo pezzo si sta ricomponendo e prendendo vita, che da venti è diventata 1.500 sotto Montecitorio, e dopo una settimana quasi 3.000 nella manifestazione aquilana del 27 giugno scorso.
Tutto questo è il seme di una rinascita della nostra città distrutta. Tutto questo non possiamo permettere che venga travolto dalle giornate di un summit internazionale. Non vogliamo che questo diventi una scusa per toglierci di mezzo. Per questo chiediamo a tutti gli aquilani legati alla piazza 3e32 di essere presenti in questi giorni. Facciamo vivere quello che abbiamo costruito insieme, facciamo in modo di essere tanti, riempiamo il parco con le nostre tende e restiamo uniti a difendere questo piccolo ma fortissimo seme di democrazia partecipata. In tanti mostreremo al mondo la vera L’Aquila, non quella disegnata a tavolino durante le propagande elettorali e le passerelle senza confronto e senza interlocutori. Difendiamolo e partecipiamo  davvero, oggi più che mai, a quel poco che abbiamo ri-costruito e che ci siamo presi insieme con impegno e passione. Un paio di giorni fa il Corriere della Sera segnalava il tendone del parco Unicef come punto di riferimento no-global per il 10 luglio, giorno della manifestazione nazionale. (http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_30/g8_jovanotti_berlusconi_d10508c4-65a8-11de-853b-00144f02aabc.shtml) Pur condividendo le motivazioni di una protesta contro le decisioni imposte dall’alto a livello globale, la rete 3e32, insieme alla quasi totalità dei comitati cittadini, non parteciperà a tale manifestazione. Il nostro è un percorso prettamente locale, unificato sin dall’inizio dalla campagna 100%: ricostruzione-partecipazione-trasparenza.  Per questo l’articolo sul Corriere, oltre che riportare un’informazione scorretta, ha aperto una preoccupazione da parte nostra su possibili fraintendimenti e sottili volontà di confondere le acque. Nel tendone, nei giorni del summit, dormiranno accampati soltanto aquilani terremotati. Ci vediamo alla fiaccolata la notte tra il 5 e il 6 luglio, a tre mesi dall’evento che ha irrimediabilmente trasformato le nostre vite.
Forti e gentili sì, fessi no.

Rete 3e32 L’Aquila


Un commento

  1. Una precisazione doverosa e corretta che scioglie troppi dubbi che l’articolo de Il Corriere aveva inevitabilmente creato.

    Ammiriamo la vostra tenacia e l’impegno dimostrato da subito nel ritessere un minimo di tessuto sociale che è stato bruscamente sfilacciato dopo il 6 aprile.

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